Lavoro illecito e industria fotovoltaica (ERC)
Finanziato dal Consiglio Europeo della Ricerca (ERC), il progetto Illicit Labour coinvolge un consorzio internazionale composto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dalla Queen Mary University of London. Il progetto, coordinato dal Dr Carlo Inverardi-Ferri, introduce uno studio sui collegamenti tra la mitigazione dei cambiamenti climatici e le economie illecite, e le relative implicazioni per la governance ecologica. Indaga le reti di produzione dell’industria fotovoltaica per rivelare gli aspetti oscuri del settore dell’energia verde in diversi siti geografici (Cina, Ghana e India). In questo modo, avanza nuove prospettive teoriche su rischio, vulnerabilità e mitigazione, considerando l’interazione tra il settore dell’energia verde e l’economia illecita.
La ricerca si concentra su diverse domande fondamentali:
- Come spieghiamo i processi economici, politici e culturali che collegano il lavoro illecito e la governance ecologica?
- Quali regimi lavorativi nei processi di estrazione e produzione sostengono la produzione di pannelli solari?
- Come funzionano i mercati energetici informali?
- Quali sfide sociali ed ambientali emergono dalla fine del ciclo di vita dei moduli fotovoltaici?
- E, infine, come puÃē questa analisi rivelare nuovi modi per fornire energia pulita ed accessibile per tutti?
La mitigazione dei cambiamenti climatici e il lavoro illecito sono due sfide significative dei tempi moderni, la cui interconnessione suscita crescenti preoccupazioni per la società , come l’insicurezza energetica, la produzione di rifiuti tossici e lo sfruttamento del lavoro. Tuttavia, questa relazione ha sorprendentemente ricevuto limitata attenzione sistematica negli studi sul lavoro. Attraverso un’analisi dell’industria fotovoltaica, un settore di rilevanza per la mitigazione dei cambiamenti climatici, “Illicit Labour” getta luce su quegli attori, pratiche e processi che operano nell’ombra dello sviluppo sostenibile.