Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali

Evento di Co-design keepcaring

24 febbraio 2025
In presenza presso: Consiglio Nazionale delle Ricerche (Biblioteca Centrale) – Piazzale Aldo Moro, 7 – 00185 Roma, Italia​​Online  attraverso la Piattaforma Microsoft Teams​ 

LunedÃŽ 24 febbraio 2025 dalle 14 alle 16, si terrà online su piattaforma Teams e in presenza presso la Biblioteca “G. Marconi” del CNR centrale, l’evento di co-design del progetto europeo KEEPCARING.

Nell’ambito del progetto KEEPCARING, l’evento di co-design ha l’obiettivo di coinvolgere manager ospedalieri, medici, infermieri e studenti (con esperienza nell’ambito delle sale operatorie) nello scambio di opinioni, idee e suggerimenti per la progettazione di servizi e funzionalità della online Change Management Platform, una piattaforma gestionale in grado di incidere sui modelli organizzativi e di supportare i decisori sanitari nell’affrontare lo stress e il burnout tra gli operatori sanitari.​

È possibile partecipare all’evento registrandosi al link: https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/KEEPCARING_evento_co-design .

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TRAINING – WINBLUE

Il 25 febbraio 2025 dalle ore 14:00 alle ore 17:30 si terrà presso la Sala Misiti di CNR-IRPPS il training “Promuovere l’uguaglianza di genere nelle aziende e nelle organizzazioni dell’economia blu”, promosso dal progetto europeo WINBLUE.

Il training ha lo scopo di accrescere la consapevolezza, e il livello di condivisione delle conoscenze e delle buone pratiche sull’eguaglianza di genere nella blue economy, al fine di rafforzare la capacità di affrontare le sfide e superare gli ostacoli che non consentono alle persone la fruizione di opportunità di sviluppo professionale in modo bilanciato indipendentemente dal genere. Durante l’evento sono previste sessioni interattive.

La formazione ÃĻ rivolta a persone che lavorano nelle imprese, nelle ONG, nella ricerca, nelle università e a studenti con piÃđ di 18 anni che operano o sono interessati al settore della Blue Economy.

Coloro che partecipano al training riceveranno un attestato.

Sarà possibile partecipare al workshop sia in persona sia in modalità remota.

Per partecipare ÃĻ richiesta l’iscrizione: https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/WINBLUE-TRAINING

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AI4Debunk

AI4Debunk

AI4Debunk mira a sviluppare quattro interfacce AI centrate sull’uomo, per fornire ai cittadini una serie completa di risorse di fact-checking per navigare nel panorama dei media digitali in modo piÃđ consapevole e prendere decisioni informate.

Finanziato dall’Unione Europea (UE) attraverso il programma Horizon Europe, il progetto riunisce un consorzio interdisciplinare di 13 enti partner provenienti da otto Paesi: Università della Lettonia (Lettonia) – coordinatore del progetto, EURACTIV, Pilot4DEV, Università di Mons (Belgio), Internews Ucraina (Ucraina), CNR, Università di Firenze (Italia), Barcelona Supercomputing Center (Spagna), DOTSOFT (Grecia), Università di Galway, F6S Innovation (Irlanda), Università di Scienze Applicate di Utrecht, INNoVaTiVe POWER (Paesi Bassi)

Gli impatti

Negli ultimi anni, la proliferazione della disinformazione ÃĻ diventata un problema importante in tutta Europa. L’uso pervasivo di Internet e dei social media ha facilitato la diffusione di fake news e propaganda, influenzando pesantemente l’opinione pubblica, come dimostrato durante la pandemia di Covid-19 e, piÃđ recentemente, l’invasione russa dell’Ucraina. In questo contesto, una combinazione sinergica di sforzi umani e di sofisticati strumenti di intelligenza artificiale (AI) ÃĻ l’unico modo sostenibile per combattere efficacemente l'”infodemia” e la battaglia delle narrazioni che stiamo affrontando.

Promuovendo la trasparenza, l’accuratezza e l’impegno responsabile con le piattaforme online, AI4Debunk2 si sforza di promuovere il pensiero critico e di rafforzare il tessuto di una società civile.

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foresteen

Foresteen

ForesTEEN si propone di innovare l’offerta culturale per le nuove generazioni, attraverso un percorso di osservazione partecipata che sperimenta diversi setting di ascolto. L’obiettivo ÃĻ capire come lo scambio con gli adolescenti possa stimolare il “dialogo transgenerazionale”, che puÃē essere un motore di innovazione.

ForesTEEN ÃĻ un progetto di cooperazione europea di ricerca e innovazione dei modelli di audience development dei pubblici degli young adults intesi come ragazzi e ragazze fra i 15 ei 25 anni, che si sviluppa dal 15 novembre 2023 al 14 novembre 2027.

Il progetto coinvolge con CNR-IRPPS altri 9 partner europei:

 

 

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Informatica sociale e popolazione

Design (2)
Informatica sociale e popolazione

Intervista ad Patrizia Grifoni, demografa nel gruppo di ricerca Informatica Sociale e Technology assessment . 11 luglio 2023 (Giornata mondiale della popolazione)

Qual ÃĻ la situazione in Italia rispetto all’impatto delle ICT (le tecnologie della comunicazione e informazione) sulla popolazione?

Opportunità e criticità legate all’uso delle ICT sono sicuramente emerse durante il periodo pandemico. Secondo l’Istat, nel 2022 c’ÃĻ stato un aumento percentuale significativo del numero di persone (dai sei anni in su) che hanno navigato online, rispetto alle osservazioni di anni precedenti, cosÃŽ si ÃĻ registrata anche una grossa crescita delle vendite on-line. Ovviamente ÃĻ facile ricondurre questa accelerazione al periodo di isolamento. Tuttavia, sempre secondo l’Istat, nel 2021 poco meno della metà della popolazione residente in Italia ha competenze digitali almeno di base, con un divario piuttosto elevato rispetto a diversi Paesi europei.
Se ÃĻ vero che la consuetudine nell’uso delle tecnologie aiuta ad acquisire fiducia, ÃĻ fondamentale lavorare sulla consapevolezza del funzionamento di tali tecnologie e sui rischi che possono comportare.

Nel vostro gruppo di ricerca, informatica sociale e technology assessment, avete condotto alcuni studi proprio sul processo di digitalizzazione forzato dagli eventi pandemici. Cosa ÃĻ emerso?

Analizzando l’uso massivo che scuole e università hanno dovuto fare delle ICT abbiamo visto come, da una parte, questo abbia accelerato la diffusione nell’uso delle tecnologie digitali, ma dall’altra abbia evidenziato le debolezze. Queste hanno riguardato non solo le carenze a livello di connessione in molte aree e la mancanza di dispositivi disponibili nella comunità studentesca e docente, accentuate dalle diverse condizioni economiche. È emersa soprattutto la necessità di modelli pedagogici innovativi, in grado di coinvolgere la classe anche a distanza. Quello che le esperienze successive ci hanno mostrato ÃĻ che la didattica scolastica ÃĻ difficilmente sostituibile dalla modalità online, perchÃĐ il contatto umano resta centrale, ma gli strumenti possono essere complementari e supportare apprendimento e coinvolgimento.

Un argomento di cui si parla sempre piÃđ frequentemente ÃĻ l’uso dell’intelligenza artificiale (AI)â€Ķ

Si, l’uso dell’AI ÃĻ quotidiano e diffuso, pensiamo agli strumenti come gli assistenti vocali, che ci aiutano a calendarizzare e organizzare le nostre attività, o agli impieghi dell’IA in medicina nella fase di diagnosi ma anche nella ricerca sulle terapie, che possono farsi sempre piÃđ personalizzate. Questo ÃĻ un campo in cui la ricerca e le stesse aziende farmaceutiche stanno investendo moltissimo e verso cui le persone nutrono una certa fiducia.
Ci sono anche gli impieghi legati alla sicurezza, sia nel settore ambientale, dove l’intelligenza artificiale puÃē aiutare a prevedere e prevenire eventi catastrofici, ma anche intesa in termini di sicurezza e controllo sociale.

Per esempio?

Sistemi di telecamere collegate a strumenti di AI permettono un controllo pervasivo degli spazi pubblici, per esempio gli aeroporti, consentendo di individuare in maniera rapida comportamenti potenzialmente a rischio. Questo avviene anche con alcuni sistemi di sicurezza degli ambienti privati, spesso utilizzati per monitorare per esempio gli anziani soli; si tratta di sistemi che allertano se intercettano una situazione di pericolo.

Quali sono le implicazioni di questo tipo di utilizzo?

Naturalmente questi impieghi pongono dei problemi etici e di privacy non banali, sull’essere costantemente monitorati e sull’uso di queste informazioni.

Come valuti il dibattito pubblico su questi temi?

Nella comunità scientifica l’attenzione a questi aspetti ÃĻ molto forte, mentre non mi sembra sia lo stesso nelle persone (general public). Prendiamo proprio ad esempio strumenti gli allarmi che si istallano in casa contro i furti. Quanto piÃđ sono controllabili a distanza tanto piÃđ ÃĻ possibile un’intrusione. Avere questa consapevolezza sarebbe importante, non per non usare questi strumenti, ma per decidere come farlo al meglio. È un po’ il discorso che si fa con i social network. Non sempre chi li usa ÃĻ consapevole di essere in un “luogo” pubblico e questo emerge anche dai molti casi di fenomeni aggressivi che avvengono online. L’educazione all’uso di questi strumenti ÃĻ davvero importante.

Torniamo a quello che dicevi prima, al fatto che l’Italia ÃĻ uno degli ultimi paesi per skill digitali, che significa proprio conoscenze delle tecnologie ma anche conoscenze dei rischi. Secondo te chi ha il compito fornire questa formazione?

Scuola e università hanno sicuramente un ruolo importantissimo. E questo non solo se pensiamo alle nuove generazioni. Abbiamo già osservato in molte esperienze che mandare un messaggio a un bambino significa educarne tutta la famiglia. Anche programmi nazionali che promuovano azioni specifiche da condurre anche con il supporto di associazioni di volontariato e altri attori. sono importanti, come lo sono stati, per esempio, nella diffusione di strumenti per combattere il bullismo. Tutte queste tecnologie hanno un enorme potenzialità se utilizzate bene. Per utilizzarle bene ÃĻ necessario lavorare in maniera capillare alla diffusione di una conoscenza tanto delle tecnologie quanto dei loro impatti positivi e negativi.

Quali fenomeni ci permette di comprendere lo studio del comportamento della popolazione online?

Un po’ tutti i comportamenti sociali si riflettono online, molti studi riguardano, per esempio, i fenomeni di violenza di genere, di cyberbullismo ecc. Le Big Company l’hanno capito prima di tutti e hanno cominciato a profilarci per predire e forse anche indurre i bisogni e, quindi, organizzare il loro business plan al meglio. Alla fine ÃĻ qualcosa che hanno capito e iniziato a fare anche nella politica. Torniamo quindi al discorso della consapevolezzaâ€Ķ

Quali sono gli equilibri pubblico/privato in questo senso?

Un aspetto interessante ÃĻ l’utilizzo che le grandi compagnie private hanno fatto o possono fare di idee e input che vengono dalle comunità online, e che possono riprendere, ingegnerizzare e rivendere. Un caso particolare ÃĻ quello dei software open, che vengono resi disponibili in maniera aperta e i cui codici sono disponibili e modificabili con il vincolo che devono essere riproposti al pubblico sempre in maniera aperta. C’ÃĻ sempre il rischio che questo non accada, anche se ormai la disponibilità di strumenti open ÃĻ sempre piÃđ diffusa. C’ÃĻ anche un tema di sostenibilità economica. Mentre chi lavora nel pubblico puÃē riuscire a sposare questo modello, puÃē essere piÃđ difficile per piccole compagnie che difficilmente riescono usare strategie completamente aperte, a meno che non siano pienamente inserite in un flusso di progettazione europea che richiede che venga adottato questo approccio.
D’altra parte, questo approccio sta davvero cambiando il mondo della ricerca, favorendo una circolazione molto piÃđ ampia di strumenti e idee.

A cura di Monia Torre

Leggi anche:
Invecchiamento demografico, migrazioni e modelli famigliari – Intervista ad Angela Paparusso
Popolazione ed economia – intervista a Daniele Archibugi

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3 prospettive sulla Giornata mondiale della Popolazione

In occasione della Giornata mondiale della popolazione, abbiamo raccolto tre diversi punti di vista sullo studio della popolazione nel nostro Istituto.

Con Angela Paparusso, demografa all’interno del gruppo Popolazione e migrazioni, abbiamo parlato di invecchiamento demografico, modelli famigliari e migrazioni.
Con Patrizia Grifoni, ingegnera del gruppo Informatica sociale e Techology assessment, ci siamo soffermati sulle diverse implicazioni sociali nella diffusione delle tecnologie delle comunicazione e informazione (ICT).
A Daniele Archibugi, economista nel gruppo Globalizzazione, ricerca e innovazione, abbiamo chiesto del legame attuale tra dinamiche demografiche ed economia.

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RARE-Bestpractices

RARE-Bestpractices

 

RARE-Bestpractices ha sviluppato una piattaforma di networking per supportare la raccolta di dati standardizzati e validati e uno scambio efficiente di conoscenza e informazioni affidabili sulle malattie rare (MR).

Il progetto ÃĻ stato finanziato dall’Unione Europea: Grant Agreement – FP7-HEALTH-2012-Innovation-1-305690

Le specificità delle malattie rare, incluso alluminio numero limitato di pazienti, il largo numero di malattie rare e la loro diversità rispetto ad origine e manifestazioni cliniche, creano sfide che rendono i progressi della ricerca la creazione di conoscenza molto difficile.

Partendo dalla richiesta di una maggiore conoscenza e dalla necessità di condividerla, il progetto di quattro anni finanziato dalla Unione Europea RARE-Bestpractices – Platform for sharing best practices for the management of rare diseases (www.rarebestpractices.eu) – Grant Agreement FP7-HEALTH-2012-Innovation-1-305690 – ha lavorato per creare una piattaforma di networking sostenibile per raccogliere, valutare e diffondere Best Practices al fine di migliorare la gestione dei pazienti con malattie rare e per promuovere un livello consistente di servizi di cura nei paesi europei.

Una rete di collaborazione ÃĻ stata creata con esperti in tema di linee guida, revisioni sistematiche della letteratura, technology assessment, epidemiologia delle malattie rare, salute pubblica provenienti da nove paesi europei. I Risultati principali sono stati:

– Si ÃĻ concordata una metodologia per la produzione e la valutazione di linee guida di malattie rare.

– È stata effettuata una raccolta sistematica di linee guide e raccomandazioni di ricerca su malattie rare (tali documenti sono raccolti in due specifici database disponibili sul sito di progetto).

– È stata effettuata una analisi dei criteri di definizione del valore di farmaci orfani in 8 stati membri.

– È stato creato un giornale peer-reviewd e open access sul tema delle malattie rare (http://rarejournal.org/rarejournal);

– Sono state organizzate due edizioni del corso internazionale “Health care guidelines on rare diseases. Quality assessment”.

– Dei training tools sono stati prodotti per assistere gli sviluppatori e i valutatori di linee guida.

– È stata attivata una collaborazione con l’International Rare Diseases Research Consortium (IRDiRC).

– Si ÃĻ garantito coordinamento scientifico e networking.

Il ruolo del CNR (presente con IRPPS e Istituto di Fisiologia Clinica) ÃĻ riportato:
– Project Management;
– Healthcare Process Modelling – rappresentazione grafica di processi di cura attraverso linguaggi standard;

– Policy Analysis – analisi di politiche di determinazione del valore di tecnologie sanitarie, specialmente in condizioni di scarsa evidenza.

CNR ha predisposto il seguente deliverable: Method of representation of BP guideline through Standardised notations/ languages for graphical representation of healthcare processes

(http://www.cnr.it/peoplepublic/peoplepublic/index/downloadprodotto/i/119746)

CNR ha partecipato alle seguenti pubblicazioni:

Mincarone P, Leo CG, Sabina S, Sarriaˁ-Santamera A, Taruscio D, Serrano-Aguilar P, Kanavos PG. Reimbursed Price of Orphan Drugs: Current Strategies and Potential Improvements. Public Health Genomics, 2017. DOI: 10.1159/000464100. https://www.karger.com/Article/FullText/464100

Mincarone P, Leo CG, Sabina S, Tordrup D, Taruscio D, Kanavos P. Reimbursed Price of Orphan Drugs: A Value Based Framework. Value Health. 2015;18(7):A678.

Sejersen T, Del Giovane C, Filippini G, Leo CG, Meerpohl JJ, Mincarone P, et al. Methodology for production of best practice guidelines for rare diseases. RARE DISEASES AND ORPHAN DRUGS. 2014; 1(1); 10-19. http://rarejournal.org/rarejournal/article/view/35

Pai M, Iorio A, Meerpohl J, et al. Developing methodology for the creation of clinical practice guidelines for rare diseases: A report from RARE-Bestpractices. Rare Dis. 2015;3(1):e1058463. doi:10.1080/21675511.2015.1058463. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4590012/

Taruscio D, Morciano C, Laricchiuta P, et al. RARE-Bestpractices: a platform for sharing best practices for the management of rare diseases. Orphanet J Rare Dis. 2014;9(Suppl 1):O14. doi:10.1186/1750-1172-9-S1-O14. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4249596/

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Legal blindness costs

Legal blindness costs

 

Il lavoro di ricerca, svolto in collaborazione con il centro di Economic Evaluation and HTA del CEIS Facoltà di Economia dell’Università di Roma di Tor Vergata, prevede lo sviluppo un modello probabilistico di Cost of Illness delle maculopatie in Italia. Il modello sarà in grado di riassumere le caratteristiche epidemiologiche della patologia e la stratificazione dei pazienti in base alle linee guida riconosciute dalle associazioni mediche di riferimento. A tali dati verranno associati delle stime di spesa relative a costi diretti sanitari (Farmaci, ospedalizzazioni, visite per terapia e/o diagnosi ecc) e costi indiretti (perdita di produttività per assenteismo e presenteismo, perdita del lavoro, pensioni di inabilità e/o invalidità ecc) causati direttamente o indirettamente dalla patologia. I risultati delle elaborazioni consentiranno di ottenere stime realistiche del peso economico ed epidemiologico delle maculopatie in Italia e potranno fornire un importante contributo conoscitivo per decisori. I risultati scaturiti dal lavoro verranno implementati all’interno dell’osservatorio della cecità ideato dal centro di EEHTA del CEIS Facoltà di Economia dell’università di Roma Tor Vergata (direttore del centro Prof. Francesco Saverio Mennini).

Si stima che in Italia circa 4,8 milioni di pazienti sia affetta da malattie vascolari della retina. La terapia con inibitori del Vascular Endothelial Growt Factor (VEGF) ha rappresentato una importante innovazione in ambito sanitario rendendo possibile la cura di patologie oftalmiche per le quali vi erano scarse possibilità terapeutiche. Dal 2008, anno della loro introduzione, i farmaci anti-VEGF hanno consentito non solo il miglioramento della salute dei pazienti trattati ma anche potenziali riduzioni di spesa sociale. Nonostante l’importante peso epidemiologico e la rilevante spesa sostenuta per la gestione e cura di queste patologie, sono pochi gli studi economici disponibili in letteratura.

Andrea Marcellusi, Fabio Palazzo, collaborazione con EEHTA-CEIS. Facoltà di Economia Università degli studi di Roma “Tor Vergata”.

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IC-Health-Improving digital health literacy in Europe

IC-Health-Improving digital health literacy in Europe

Workshops and participative approaches for knowledge sharing in a learning process. Design of on-line platforms

Citizens’ digital health literacy is an essential element for successful eHealth deployment. However, citizens often do not have the necessary skills to find, understand and appraise online health information and apply their knowledge to make health decisions. Digitally health literate citizens are empowered to play a more active role in their health self-management, resulting in improved prevention, adherence to a healthier lifestyle and better health outcomes.
IC-Health will provide support for the improvement of digital health literacy in Europe. In particular, the project will design 35 open access online courses (MOOCs), in seven different national languages, for different population cohorts including children, adolescents, pregnant and lactating women, elderly and people affected or susceptible to be affected by type 1 and type 2 diabetes.
The identified population cohorts, along with health professionals, academics and other practitioners, will be organised in Communities of Practice and involved directly in the co-creation of the MOOCs content and structure. Once the courses are be designed, they will be tested by the members of the CoPs and by other users.

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Analisi di sensitività COI Maculopatie

Analisi di sensitività COI Maculopatie

Il lavoro di ricerca, svolto in collaborazione con il centro di Economic Evaluation and HTA del CEIS Facoltà di Economia dell’Università di Roma di Tor Vergata, prevede lo sviluppo una analisi di sensibilità probabilistica legata alle stime di Cost of Illness delle maculopatie in Italia. All’interno delle valutazioni economiche uno degli aspetti di maggiore criticità ÃĻ rappresentato dall’incertezza dei parametri utilizzati nel modello che possono compromettere l’attendibilità delle stime ottenute. A questo fine sono state sviluppate in letteratura differenti metodologie in grado di stimare l’incertezza dei modelli economici (One/multi-way deterministic sensitivity analysis, bootstrap simulation, Probabilistic sensitivity analysis ecc). Tuttavia, nell’ambito delle valutazioni economiche e nei modelli di Cost of Illness in particolare l’analisi di sensibilità probabilistica con simulazioni montecarlo rappresenta uno dei metodi maggiormente raccomandati e la stima di intervalli di confidenza al 95% uno degli indicatori piÃđ comprensibili per la comunicazione dell’incertezza dei risultati economici da presentare agli stakeholder del Sistema Sanitario

L’obiettivo dell’analisi ÃĻ quello di stimare l’incertezza dei parametri utilizzati in un modello di Cost of Illness delle maculopatie in Italia già precedentemente sviluppo. In particolare l’obiettivo del progetto ÃĻ quello di sviluppare un modello excel based in grado di stimare gli intervalli al 95% dei principali risultati ottenuti dal modello di CoI attraverso simulazioni montecarlo associando specifiche distribuzioni di probabilità a ciascun parametro utilizzato all’interno del modello

Andrea Marcellusi, Fabio Palazzo, collaborazione con EEHTA-CEIS. Facoltà di Economia Università degli studi di Roma “Tor Vergata”.

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