Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali

February 8, 2023

L’apprendimento permanente degli adulti

Esperienze e pratiche

Anna Milione e Tiziana Tesauro hanno curato il volume pubblicato nella collana Teoria e ricerca sociale edito da Edizioni Altravista dal titolo “L’apprendimento permanente degli adulti, Esperienze e pratiche”

Continuare ad apprendere

Secondo i risultati Piaac – il Programma OCSE per la valutazione delle competenze della popolazione adulta – in Italia il 27,9% della popolazione tra i 16 e i 65 anni manca delle competenze cosiddette di literacy, che permettono di leggere agevolmente un testo su temi familiari e individuarne informazioni specifiche. Lo stesso Programma mostra come, nel nostro Paese, meno di una persona adulta su quattro partecipi ad attività formative – il 24% a fronte della media OCSE del 52% – e si tratti quasi sempre di una popolazione già occupata che intraprende tali percorsi per migliorare la propria posizione professionale.

È importante guardare questi dati alla luce delle riflessioni che negli ultimi anni hanno riguardato i concetti di competenza e alle evoluzioni normative – europee e nazionali – che hanno sottolineato l’importanza dell’apprendimento permanente come strumento per la promozione dello sviluppo personale, dell’inclusione sociale e della cittadinanza attiva.

Ma come si traduce in pratica il discorso sull’apprendimento permanente e quali condizioni infrastrutturali favoriscono l’emergenza di tali pratiche?

Parte dall’esigenza di rispondere a queste domande la proposta de “L’apprendimento permanente degli adulti. Esperienze e pratiche” – volume curato da Anna Milione e Tiziana Tesauro, ed edito Altravista.

Dopo una ricognizione della cornice legislativa europea e del quadro teorico sull’apprendimento permanente e sviluppo umano, le ricercatrici IRPPS propongono sei esperienze legate a diversi campi di attività – l’istruzione per adulti, la formazione professionale continua, la formazione universitaria e l’istruzione digitale scolastica e universitaria – di cui descrivono “le interazioni tra persone, oggetti, tecnologie, artefatti e infrastrutture”.

Data l’ampiezza dei punti di vista e delle esperienze riportate, il volume puÃē essere un valido strumento in diversi campi disciplinari e organizzativi.

Formazione professionale continua

Le esperienze di formazione non convenzionale rivolte a professionisti possono mirare a obiettivi diversi.

Barbara Pentimalli racconta degli incontri formativi che hanno coinvolto i middle manager della sanità, svolti con la mediazione di un tutor e attraverso gli strumenti sociologici della ricerca-azione, e  volti a sviluppare competenze per comprendere e innescare cambiamenti nel proprio contesto di lavoro.

Riguarda l’esperienza con professionisti della cura in senso piÃđ ampio (personale medico, infermieristico e socio-assistenziale) il capitolo di Tiziana Tesauro, che descrive l’uso della pratica teatrale finalizzato a sviluppare processi di riflessività: i soggetti che agiscono come se si trovassero realmente in una determinata situazione sviluppano competenze che possono poi trasferire nella pratica.

Formazione universitaria

Il background teorico che lega teatro ed educazione viene sviluppato nel capito di Francesco Cappa, in cui si ripercorre la pratica, nata in contesto accademico, del laboratorio teatrale a orientamento pedagogico e i suoi intrecci con l’approccio alla metodologia della formazione e dell’educazione degli adulti.

Istruzione per adulti

Lo studio di caso presentato da Anna Milione sulla rete territoriale del CPIA (Centro per l’istruzione degli adulti) di Salerno documenta la crescita della domanda di istruzione dell’utenza con background migratorio e approfondisce le risposte istituzionali – spesso fragili – messe in campo per rispondere a queste esigenze.

Digital education

I capitoli di Paolo Landri e Marialuisa Villani indagano lo scenario educativo del 2020 che, in seguito all’emergenza pandemica da Covid 19, ÃĻ caratterizzato dall’incremento di attività di distance learning sia nei contesti scolastici e universitari sia in quelli lavorativi. Nonostante la pandemia abbia prodotto un’accelerazione del digitale nel campo educativo, ÃĻ difficile prevedere quali saranno gli effetti sulla morfologia delle organizzazioni educative.

A cura di Monia Torre con il contributo scientifico di Anna Milione.

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Nella società contemporanea l’apprendimento permanente ha assunto una funzione cruciale nella costruzione delle biografie individuali, non solo per l’aggiornamento e la riqualificazione professionale, ma anche per promuovere lo sviluppo personale, l’inclusione sociale e la cittadinanza attiva. L’estensione delle modalità di apprendimento dai contesti formali a quelli non formali, la definizione delle competenze chiave, la complessificazione del concetto di alfabetizzazione prefigura una pluralità di attori, luoghi e contesti educativi.
Ma come si traduce in pratica il discorso sull’apprendimento permanente? Attraverso quali esperienze? In che misura queste esperienze? In che misura queste esperienze possono essere trasferibili? Quali sono le condizioni infrastrutturali che favoriscono lo sviluppo di pratiche di apprendimento permanente?

Il volume prova a dare delle risposte a queste domande documentando alcune esperienze pratiche in contesti diversi (scolastici, universitari, sociali e sanitari)”

Hanno contribuito al volume: Anna Milione, Barbara Pentimalli, Tiziana Tesauro, Francesco Cappa, Paolo Landri e Marialuisa Villani