Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali

Category: News

Genere e transizione energetica – audio abstract

L’articolo Exploring the nexus of gender and energy transitions: A systematic literature review appena pubblicato su Energy Research & Social Science, analizza il legame tra questioni di genere e transizioni energetiche, evidenziando la necessità di strategie piÃđ inclusive e mirate.

Lo studio, a cui hanno lavorato per CNR-IRPPS: Marco Cellini,  Cloe Mirenda, Lucio Pisacane,  Serena Tagliacozzo, insieme a Sabine Loos e  Clemens Striebing (Fraunhofer IAO) ÃĻ nato nell’ambito del progetto europeo gEneSys Transforming Gendered Interrelations of Power and Inequalities in Transition Pathways to Sustainable Energy Systems.

La ricerca si basata su una revisione sistematica della letteratura (SLR) di 152 pubblicazioni scientifiche, identifica sette dimensioni chiave che collegano il genere alle transizioni energetiche e offre una visione strutturata della conoscenza esistente e individua lacune di ricerca, fornendo spunti fondamentali per futuri studi.

  • Cellini, M., Loos, S., Mirenda, C., Pisacane, L., Striebing, C., & Tagliacozzo, S. (2025). Exploring the nexus of gender and energy transitions: A systematic literature review. Energy Research & Social Science, 119, 103887. https://doi.org/10.1016/j.erss.2024.103887

Ci parla dell’articolo Marco Cellini.

Sui temi analizzati nell’articolo, il progetto gEneSys promuove la Autumn School Gender and Intersectional Inequalities in Energy Transition.

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Rischio “hikikomori” tra gli adolescenti italiani: Articolo su Scientific Report

Comunicato stampa CNR:

Da un’analisi del gruppo di ricerca MUSA del Cnr-Irpps ÃĻ in netta crescita il numero di adolescenti che non incontrano piÃđ i loro amici nel mondo extrascolastico: le cifre sono quasi raddoppiate dopo la pandemia da Covid-19. Lo studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, dimostra che l’aumento dell’isolamento sociale in Italia costituisce un problema grave,  già cronicizzato e correlato all’interazione di fattori relazionali e psicologici

Uno studio condotto dal gruppo multidisciplinare di ricerca “Mutamenti sociali, valutazione e metodi” (MUSA) dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Cnr-Irpps) ha indagato, attraverso un approccio di ricerca di tipo socio-psicologico, l’eziologia del ritiro sociale identificando i fattori scatenanti tale comportamento tra gli adolescenti.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature, si ÃĻ basata sui dati di due indagini trasversali condotte dal gruppo nel 2019 e nel 2022 su studenti di scuole pubbliche secondarie di secondo grado attraverso la tecnica CAPI (Computer Assisted Personal Interview) e su campioni rappresentativi a livello nazionale composti rispettivamente da 3.273 e 4.288 adolescenti con un’età compresa tra 14 e 19 anni. Attraverso tecniche avanzate di modellizzazione statistica sono stati identificati tre profili di adolescenti: le “farfalle sociali”, gli amico-centrici” e i “lupi solitari“: proprio all’interno di quest’ultimo profilo, ÃĻ stato individuato un sottogruppo composto da adolescenti che non incontrano piÃđ i loro amici nel mondo extrascolastico, il cui numero ÃĻ quasi raddoppiato dopo la pandemia, passando dal 5,6% del 2019 al 9,7% del 2022. Si tratta dei ritirati sociali.

“Precedenti studi del nostro gruppo di ricerca avevano già chiarito le cause di alcuni effetti negativi del mutamento delle interazioni sociali accelerato della pandemia da COVID-19, che ha esacerbato la trasposizione delle relazioni umane verso la sfera virtuale”, spiega Antonio Tintori, tra gli autori del lavoro assieme a Loredana Cerbara e Giulia Ciancimino del gruppo di ricerca MUSA del Cnr-Irpps. “Si ÃĻ visto in particolare che l’iperconnessione, ossia la sovraesposizione ai social media, ha un ruolo primario in questo processo corrosivo dell’interazione e dell’identità adolescenziale e successivamente del benessere psicologico individuale. L’iperconnessione ÃĻ principale responsabile tanto dell’autoisolamento quanto dell’esplosione delle ideazioni suicidarie giovanili. Lo studio mostra che non solo dal 2019 al 2022 sono drasticamente aumentati i giovani che si limitano alla sola frequentazione della scuola nella loro vita, ma anche nel mondo adolescenziale ÃĻ significativamente diminuita l’abitudine a trascorrere il tempo libero faccia a faccia con gli amici: i “lupi solitari” sono addirittura triplicati in 3 anni, passando dal 15 al 39,4%”.

Sebbene leggermente piÃđ diffuso tra le ragazze, il fenomeno riguarda entrambi i sessi e non presenta sostanziali differenze regionali, relative alla tipologia scolastica frequentata o al background socio-culturale ed economico familiare, come invece si ÃĻ supposto in passato. Questo indica con chiarezza che il problema sta diventando globale ed endemico.

Cosa accomuna questi giovani? Scarsa qualità delle relazioni sociali (con i genitori, in particolare con la madre), bassa fiducia relazionale (verso familiari e insegnanti), vittimizzazione da cyberbullismo e bullismo, iperconnessione da social media, scarsa partecipazione alla pratica sportiva extrascolastica e insoddisfazione per il proprio corpo. “Questi fattori, inoltre alimentati dall’influenza pervasiva delle pressioni sociali a conformarsi a standard anche estetici irraggiungibili, erodono l’autostima favorendo un senso di inadeguatezza nelle interazioni sociali con i coetanei”, aggiunge Tintori. “Abbiamo, inoltre, constatato che coloro che già versano in uno stato di ritiro sociale presentano un uso piÃđ moderato dei social media: ciÃē apre all’ipotesi che, all’aumentare del tempo di isolamento fisico ci si disconnetta gradualmente anche dalle interazioni virtuali, ossia ci si diriga verso la rinuncia totale alla socialità”.

Il fenomeno, assimilabile a quello degli hikikomori del Giappone, potrebbe generare una vera e propria emergenza sociale: “Il nostro studio, oltre a fornire risultati utili alla comprensione della natura del problema, evidenzia l’urgenza di interventi educativi e formativi da rivolgere a genitori e docenti scolastici, nonchÃĐ di sostegno per i giovani, ovvero un supporto specifico verso gli adolescenti che versano nelle condizioni piÃđ critiche”, conclude il ricercatore.

Il gruppo di ricerca MUSA del Cnr-Irpps, tra i primi a indagare il fenomeno del ritiro sociale, prosegue ora le proprie attività avviando una vasta indagine di tipo longitudinale volta a rispondere agli interrogativi ancora aperti, e a chiarire maggiormente i fattori del processo che conduce all’auto-isolamento. L’ indagine, denominata “Mutamenti Interazionali e Benessere”, coinvolgerà per cinque anni migliaia di adolescenti tra studenti e studentesse delle scuole, permettendo di analizzare in dettaglio lo sviluppo comportamentale dei giovani nelle modalità di interazione e altri importanti aspetti relativi al benessere socio-psicologico.

Lo studio si ÃĻ avvalso della collaborazione di Gianni Corsetti dell’Istat. 

Consulta l’articolo completo Cerbara, L., Ciancimino, G., Corsetti, G. et al. Self-isolation of adolescents after Covid-19 pandemic between social withdrawal and Hikikomori risk in Italy. Sci Rep 15, 1995 (2025). https://doi.org/10.1038/s41598-024-84187-5

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Gender and Intersectional Inequalities in Energy Transition – gEneSys Autumn School  

Sono aperte le iscrizioni alla gEneSys Autumn School: Gender and Intersectional Inequalities in Energy Transition, che si terrà presso la Venice International University (VIU) dal 6 al 10 ottobre 2025.

Sarà possibile iscriversi entro il 31 marzo 2025.

Il corso si rivolge a studenti (laurea magistrale e Phd), early-stage researchers e post-docs (in ambito STEM e SSH), e science communicators. Il corso si propone di esplorare le dimensioni sociali, economiche e politiche della transizione energetica attraverso una lente di genere e intersezionale, fornendo strumenti e approfondimenti per integrare tali prospettive nella ricerca o nel lavoro professionale. Sono previsti workshop e sessioni di scenario building in un setting interdisciplinare e internazionale.

Non sono previsti costi di partecipazione.

Tutte le informazioni e il form di iscrizione sono disponibili sul sito VIU.

Moduli formativi

  • Building evidence: Cosa dice la letteratura scientifica sul legame tra genere ed energia; una nuova ontologia dei sistemi energetici, progettata per esplorare la natura multidisciplinare di questo campo e le interconnessioni tra le sue varie componenti; e un’analisi di genere della comunità scientifica che lavora nella transizione energetica, evidenziando le disuguaglianze di genere nella partecipazione dei ricercatori e nella creazione di conoscenza.
  • Policy and cooperation: Analisi di genere e intersezionale delle politiche dell’UE e degli accordi di cooperazione tra l’UE e l’Africa su energia e infrastrutture verdi.
  • Analytical Model: Intersezioni tra disuguaglianze socio-economiche nei comportamenti dei cittadini e l’uso dell’energia.
  • Textbook analysis: Analisi del materiale educativo sulla transizione energetica e delle disparità di genere nei libri di testo e nei programmi di studio.
  • Building a credible pathway: Come costruire percorsi alternativi e inclusivi per la transizione energetica.

La scuola ÃĻ promossa nell’ambito del Progetto Horizon gEneSys â€œTransforming Gendered Interrelations of Power and Inequalities in Transition Pathways to Sustainable Energy Systems”, che vede il coordinamento di:

  • Istituto Nazionale di Ricerca sul Popolazione e le Politiche Sociali del CNR (CNR-IRPPS)

E la partecipazione di:

  • Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA)
  • Fraunhofer Institute for Industrial Engineering, Center for Responsible Research and Innovation (IAO-CeRRI)
  • Imperial College
  • Jagiellonian University
  • Portia
  • Venice International University

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ACE project

Dall’estate 2023 l’IRPPS-CNR opera nell’area frentana con il progetto Active Citizenship in Europe.

Ci siamo calati in un contesto che agli occhi di un osservatore passa per una best-practice, con tutte le sue peculiarità. In quanto tale ÃĻ parso il territorio piÃđ suscettibile di recepire il nostro obiettivo: immaginare e realizzare azioni di sostegno alle capacità inclusive dei sistemi locali con riguardo ai Rom.

Attivismo e partecipazione politica sintetizzano in concreto il concetto di inclusione che intendiamo piÃđ specificamente e qualificano la nostra azione di contrasto all’antiziganismo. Il territorio abruzzese tra Lanciano e Pescara infatti ÃĻ stato scelto per l’alto grado di integrazione di circa 9 delle 10 famiglie di origine rom presenti sul territorio. I membri di queste famiglie non solo sono ben inseriti nel tessuto sociale cittadino di residenza, ma hanno tutti dei redditi stabili e da tempo, con delle personalità che ricoprono ruoli di alta specializzazione e responsabilità all’interno delle aziende, come Roberto Spinelli, a capo del personale della fabbrica D’Orsogna e Moreno di Rocco, chimico responsabile del controllo qualità per il pastificio DeCecco. Da questo punto di vista, si ÃĻ sÃŽ riscontrata l’esistenza di una good practice, nel senso che la comunità rom sul territorio non soffre deficit di bisogni primari e generalmente ha un reddito da lavoro, ma spesso questa condizione si paga al prezzo di nascondere la propria identità rom, quando non si ÃĻ traditi dal cognome.

In pratica il benessere e il potenziale sviluppo di questa buona pratica era assicurata dall’identità nascosta.

Sono stati tenuti vari incontri tra il 2023 e il 2024; per comprendere i bisogni materiali e immateriali della comunità rom locale, per comprendere le ragioni degli agenti politici (opinion leaders e stakeholders) quali problematiche riscontrassero con la comunità per arrivare col tempo alla costruzione di un piano di azione comune, con azioni pratiche volte a migliorare le condizioni socio-culturali della comunità rom frentana. In questi incontri abbiamo cercato di tradurre i nostri obiettivi in atti e misure concrete capaci di imprimere una svolta a questo status quo relazionale a difesa di una identità alla quale UE, che finanzia il progetto, riconosce piena cittadinanza.

Lo stesso abbiamo fatto con i cosiddetti stakeholder locali, cercando di mediare tra le aspettative reciproche con Focus Groups mirati sull’attivismo rom, fornendo esempi da tutta Europa.
Il passo successivo ÃĻ stato stabilire la base per un piano d’azione condiviso tra la comunità rom frentana e le istituzioni locali, attraverso incontri di Mutual Learning e Mentoring, dove i rom dell’area frentana si sono confrontati anche con i sei candidati e candidate rom e sinti alle scorse elezioni europee e amministrative di giugno 2024.

Il percorso intrapreso, anche se il piano politico va ancora implementato nei vari comuni, ÃĻ comunque un successo.

Non avere imposto la presenza a nessun membro della comunità e aver accompagnato gli incontri con esempi di attivismo rom tanto sul piano europeo quanto italiano ha fatto sÃŽ che i partecipanti alle riunioni di ACE sono quasi raddoppiati dalla prima all’ultima. Come ha ricordato Santino Spinelli, l’identità nascosta, che si traduce in una passività nella vita socio politica nel contesto locale, ÃĻ una forma di resistenza e non una debolezza. Per arginarla ÃĻ indispensabile l’appoggio materiale e immateriale delle istituzioni, che devono in questo senso proteggere e tutelare quei rom e romni che già hanno un reddito e sono ben inseriti nella comunità maggioritaria e sarebbero pronti a rivendicare la propria etnia.

Ma senza l’apporto dei decisori politici ÃĻ piÃđ probabile che la situazione attuale ristagni e che non giunga a conclusione il percorso inclusivo delineato da progetto, anche perchÃĐ l’istituzione, con i suoi canali di comunicazione ufficiali, ÃĻ l’unica in grado di combattere le fake news o le notizie mirate a scopo strumentale ed emergenziale che i media italiani generalmente fanno ancora del popolo rom.

Come ultimo passo, nel meeting conclusivo del 4 ottobre 2024 abbiamo chiesto a rom e stakeholder di classificare nell’ordine che ritengono piÃđ giusto “le proposte pratiche che ciascuno di voi ritiene piÃđ immediatamente realizzabili per stimolare i nostri obiettivi e aiutare comunità e istituzioni locali a favorire e rinnovare i percorsi inclusivi e antidiscriminatori”.
I voti vanno da 1 a 7, dove 1 significa immediatamente realizzabile e 7 irrealizzabile.
Le proposte sono: 1. Assessorati all’intercultura 2. Consulte antidiscriminazione nella provincia di Chieti 3. Assunzione di un rom/romnÃŽ in Comune o in uffici pubblici, o a capo di sportelli antidiscriminazione o simili 4. Esporre dal Comune la bandiera Rom nei giorni significativi del calendario romanÃŽ (2agosto, 5 ottobre, 5 novembre, 8 aprile, 16 maggio) 5. Ricordare il contributo Rom alla costruzione dello Stato italiano nei discorsi in occasione delle festività nazionali (27 gennaio, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno) 6. Campagna di comunicazione e promozione della storia e cultura rom sui canali e istituzionali con video e piccole pagine informative 7. Onorificenze formali sull’onda delle cittadinanze simboliche a persone rom che si sono distinte nella società civile e nel lavoro 8. “Aprite le porte: noi ci siamo”: un progetto per l’integrazione a medio/lungo termine che includa giornate a tema rom e momenti di discussione tra la comunità rom frentana, la società civile e le istituzioni che rappresentano entrambi (feste e iniziative musicali/gastronomiche).

Le proposte a ricevere piÃđ voti 1, ossia immediatamente realizzabili, sono state:
1. Ricordare il contributo Rom alla costruzione dello Stato italiano nei discorsi in occasione delle festività nazionali (10 voti) 2. Esporre dal Comune la bandiera Rom nei giorni significativi del calendario romanÃŽ (9 voti) 3. Onorificenze formali sull’onda delle cittadinanze simboliche a persone rom che si sono distinte nella società civile e nel lavoro, “Aprite le porte”: un progetto a lungo termine congiornate sull’inclusione, Assessorato all’intercultura (8 voti).


Per saperne di piÃđ sulle metodologie sociologiche utilizzate negli incontri, per vedere le foto eleggere i report delle varie attività, si invita a visitare il sito https://ace-project.eu/

A cura di Enrico Mascilli Migliorini

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“Discriminazioni di genere”

La ricercatrice CNR-IRPPS, Angela Toffanin, ha contribuito alla voce Discriminazioni di genere per la XI Appendice dell’Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, edita Treccani.

Toffanin svolge le proprie ricerche nel nostro Istituto collaborando principalmente con il gruppo di ricerche Popolazione, Genere e Società (Poges).

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Call for paper – Ripensare il Welfare per prevenire e contrastare la violenza di genere – Welfare e Ergonomia

È aperta la call for paper “Ripensare il Welfare per prevenire e contrastare la violenza di genere: sfide e opportunità per un sistema integrato”, curata da Pietro Demurtas ed Emiliana Mangone.

I contributi selezionati saranno pubblicati nelfascicolo n. 2/2025 della Rivista Welfare e Ergonomia, edita Franco Angeli e riconosciuta in Fascia A Anvur.

Il focus principale ÃĻ sulla prevenzione e il contrasto della violenza di genere, considerati come ambiti strategici per ripensare il sistema di welfare attraverso un approccio innovativo e inclusivo.

Scadenze

  • Abstract (max 3.000 battute, spazi inclusi): invio entro il 31 gennaio 2025.

Gli abstract devono includere: introduzione, contesto scientifico, metodologia, risultati innovativi e bibliografia essenziale.

Tematiche di Interesse

Le proposte dovrebbero affrontare, anche in ottica comparata, temi quali:

  • Modelli di welfare per prevenire la violenza di genere e supportare le vittime.
  • Integrazione tra politiche antiviolenza, sociali e digitali.
  • Gestione territoriale delle politiche di contrasto alla violenza.
  • Strategie per affrontare le nuove forme di violenza digitale.
  • Approcci intersezionali e risposte ai bisogni insoddisfatti delle vittime.

Come Partecipare

Inviare gli abstract all’indirizzo welfarergonomia.rel@irpps.cnr.it. Dopo l’accettazione, ÃĻ necessaria la registrazione sulla piattaforma OJS di Franco Angeli (link alla registrazione).

Welfare e Ergonomia nasce nell’ambito dell’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del CNR ed ÃĻ finanziata dal Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, Patrimonio culturale del CNR. La rivista adotta la peer review, con il metodo del doppio cieco ed ÃĻ riconosciuta dall’ANVUR inclasse “A” come rivista scientifica per l’area 14 (Scienze politiche e sociali). 

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Una scienza per la pace

La Giornata Mondiale della Scienza per la Pace e lo Sviluppo, celebrata il 10 novembre, ci invita a concentrare l’attenzione sui possibili significati e contenuti della relazione tra scienza, società e pace.

Se a partire dal ‘600 la scienza si apre alla società, liberandosi in buona misura del paradigma della segretezza, ÃĻ soprattutto nel secolo scorso che – in seguito alla realizzazione e all’uso dell’atomica – nuovi, seri interrogativi emergono sulla relazione tra scienza e società e sul contributo della scienza alla costituzione di società pacifiche.

Certo, non ÃĻ un discorso facile nÃĐ univoco, eppure ÃĻ in primo luogo la comunità scientifica a interrogarsi su sÃĐ stessa. A una figura di scienziato come Edward Teller, considerato il padre della bomba atomica, possiamo contrapporre Jozef Roblatt, uno dei dieci fisici firmatari del Manifesto Russel-Einstein del 1955 contro la proliferazione degli armamenti atomici, che contribuirà a creare le basi teoriche per una serie di altri importanti trattati di limitazione e finanche di proibizione delle armi nucleari– quest’ultimo, entrato in vigore nel 2021, non ÃĻ stato firmato dagli stati che possiedono armi atomiche o che sono parte di alleanze militari basate sulla deterrenza nucleare.

Se esponenti della scienza e filosofia hanno da lungo tempo agito per la creazione di uno spazio culturale europeo, la scienza moderna ÃĻ anche testimone della necessità della collaborazione umana: la scienza ÃĻ un’attività mondiale estremamente interconnessa che ben si presta alla costruzione di legami e ponti, sottolineando ciÃē che unisce gli esseri umani al di là dei nazionalismi.

Alcuni esempi: il CERN, il piÃđ importante laboratorio mondiale di ricerca nel campo della fisica delle particelle, fu fondato nel 1954 da dodici Paesi europei, ben tre anni prima del Trattato di Roma, atto di nascita della grande famiglia europea, comeha notato con orgoglio Giorgio Parisi.

Successivamente, nel 2017 ÃĻ stato inaugurato in Giordania il laboratorio per la luce di sincrotrone nel Medio Oriente (SESAME) – immaginato anni addietro dal pakistano Abdus Salam – in cui scienziati e scienziate di paesi belligeranti lavorano non solo insieme, ma per un progetto comune, che va a beneficio di tutti.

Recentemente, la risoluzione dell’assemblea generale dell’ONU del 2024, Pact for the Future, nel riconoscere che progressi nella conoscenza, nella scienza, nella tecnologia e nell’innovazione potrebbero portare a una svolta verso un futuro migliore e piÃđ sostenibile per tutti, ammonisce tuttavia: la scelta ÃĻ nostra.

In questa ottica, ÃĻ stato costituito presso il Dipartimento Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale del CNR, il Laboratorio Scienza e Dialogo per la Pace, che si fa interprete della volontà della comunità scientifica di mettere i propri studi a servizio del dialogo per la pace e che si basa sulla consapevolezza che la scienza sia nel suo insieme un fattore propulsivo di conoscenza e che il dialogo sia centrale nei processi di costruzione di società pacifiche.

Alcuni dei fondamenti della pratica scientifica quali la collaborazione, la condivisione di idee e la riflessione critica costituiscono strumenti preziosi per gestire i conflitti e per allontanare lo scatenarsi dell’odio, la trasformazione del nemico in criminale e simili aberrazioni che Morin definisce isteria della guerra.

La pace, ci ricordava John Galtung, fondatore degli studi sulla pace, non ÃĻ solo assenza di guerra; il concetto di pace include tutto ciÃē che, orientato alla prevenzione della guerra, ÃĻ volto alla costruzione di società pacifiche, in cui includere una varietà di fattori, tra cui la promozione della giustizia sociale e le politiche del lavoro, la libertà di espressione, il rispetto delle identità di genere, l’educazione, la lotta alle povertà, i diritti umani e dei minori, lo sviluppo sostenibile.

Parallelamente, affinchÃĐ i processi di innovazione scientifica siano allineati ai valori, alle esigenze a alle aspettative della società, ÃĻ necessario che la società nel suo complesso sia in grado di comprendere e confrontarsi con la portata dell’innovazione scientifica in ogni suo aspetto, promuovendo una emancipazione culturale che consenta il passaggio da utenti di prodotti innovativi a persone in grado di operare scelte consapevoli relative alla propria sfera individuale e sociale. La relazione tra scienza e società non si puÃē basare solo su informazione e divulgazione scientifica, bensÃŽ sull’uso consapevole delle conoscenze scientifiche per poter attuare un esercizio informato dei diritti di cittadinanza, come indicava Pietro Greco.

Per questo ÃĻ sempre piÃđ necessario un atteggiamento di fiducia in una scienza percepita non come magica, ma profana, tangibile; ÃĻ questa che ÃĻ in relazione con i livelli educativi e di conoscenza, come abbiamo indicato nella Relazione del CNR sullo stato della ricerca in Italia (Valente, Tudisca, Pennacchiotti https://www.dsu.cnr.it/relazione-sulla-ricerca-e-linnovazione-in-italia/ ). Si tratta di una visione di scienza piÃđ matura, piÃđ legata a un atteggiamento attivo e propositivo da parte della società civile.

Adriana Valente

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Concorso Genera 2025

È aperto il concorso “Oltre gli stereotipi di genere e verso le professioni del futuro: donne e ricerca in fisica” rivolto a studenti e studentesse degli Istituti Secondari di II grado e organizzato da CNR – IRPPS e INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con il supporto del progetto Mind the Geps, per sensibilizzare sulle questioni di genere e le opportunità che offre lo studio della Fisica attraverso sia la ricerca di base che le sue innumerevoli applicazioni nel campo tecnologico, medico, culturale, finanziario etc.

I e le partecipanti, singoli o in gruppi e con il coordinamento dell’insegnante, dovranno elaborare un breve video su uno dei temi seguenti: Donne e scienza, fra stereotipi e pregiudizi o Scienziate che cambiano il mondo per il biennio, e Pregiudizi di genere nell’innovazione o Genere, Scienza e Media per il triennio.

Adesione entro: 31 gennaio 2025
Invio progetto entro: 10 marzo 2025

Il bando completo con le indicazioni su modalità di partecipazione, requisiti tecnici dei video e descrizione dei temi ÃĻ disponibile al sito: https://genera.sites.lngs.infn.it/ .

Al fine di offrire un’opportunità di approfondimento sulle tematiche in oggetto del bando, il gruppo di GENERA NETWORK sta organizzando un corso di formazione online gratuito per insegnanti dal titolo Discipline STEM: fra professioni del futuro e gap di genere. La partecipazione al corso e al concorso consentirà di ottenere la certificazione per un’attività formativa pari ad almeno 24 ore. Maggiori dettagli sul corso, che si svolgerà tra dicembre 2024 e gennaio 2025, saranno a breve disponibili sul sito: https://genera.sites.lngs.infn.it/.

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Cambiare la scuola attraverso il teatro

Per celebrare la Giornata Mondiale degli Insegnanti, la ricercatrice Tiziana Tesauro ci parla dei modi in cui lo spazio scolastico, i processi di insegnamento e apprendimento, ruolo e relazione di insegnanti e studenti possono essere ripensati grazie al teatro.

Nel contributo, Cambiare la scuola attraverso il teatro. Non-scuola e Arrevuoto, scritto per la rivista “Scuola Democratica”, Tiziana Tesauro e Alfonso Amendola, analizzano i casi di due compagnie teatrali, Teatro delle Albe e Punta Corsara, mostrando empiricamente come il teatro svolga la sua funzione educativa proprio sovvertendo l’ordine dei discorsi, le logiche di potere e le routine delle pratiche scolastiche. In questo processo performativo non c’ÃĻ un sapere da trasmettere ma un’esperienza da fare e, in questo modo, lo spazio scolastico puÃē essere ripensato attraverso lo spazio teatrale.

Per celebrare la Giornata Mondiale degli Insegnanti, la ricercatrice Tiziana Tesauro ci parla dei modi in cui lo spazio scolastico, i processi di insegnamento e apprendimento, ruolo e relazione di insegnanti e studenti possono essere ripensati grazie al teatro.

Nel contributo, Cambiare la scuola attraverso il teatro. Non-scuola e Arrevuoto, scritto per la rivista “Scuola Democratica”, Tiziana Tesauro e Alfonso Amendola, analizzano i casi di due compagnie teatrali, Teatro delle Albe e Punta Corsara, mostrando empiricamente come il teatro svolga la sua funzione educativa proprio sovvertendo l’ordine dei discorsi, le logiche di potere e le routine delle pratiche scolastiche. In questo processo performativo non c’ÃĻ un sapere da trasmettere ma un’esperienza da fare e, in questo modo, lo spazio scolastico puÃē essere ripensato attraverso lo spazio teatrale.

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Sfruttamento del lavoro, diritti e salute nella società contemporanea

Welfare & Ergonomia Fascicolo 1/2024
a cura di Marco Omizzolo

Il numero monografico della rivista Welfare & Ergonomia 1/2024 dedicato a “Sfruttamento del lavoro, diritti e salute nella società contemporanea” (Franco Angeli), offre riflessioni sul mercato del lavoro e la sua evoluzione nelle forme contemporanee di sfruttamento ed emarginazione.

I 10 contributi proposti permettono di inquadrare questo fenomeno nei termini di una ristrutturazione della stessa società occidentale, del patto sociale che la costituisce e le dà forma e del tipo specifico di capitalismo che la organizza. Come sottolinea il curatore del volume, Marco Omizzolo, lo sfruttamento del lavoro non puÃē piÃđ essere considerato eccezionale, “cioÃĻ come cortocircuito di un mercato del lavoro che in realtà funziona. No, al contrario, tutte le analisi che abbracciano diversi settori del mercato del lavoro, da quello della logistica, a quello del lavoro agricolo, a quello del badantato domestico, riflettono a partire anche dalle storie di vita su condizioni di lavoro sistematicamente fondate sulla marginalità, sulla vulnerabilità, sulla ricattabilità e che abbracciano anche dal punto di vista quantitativo un numero di persone, di lavoratori e lavoratrici, drammaticamente crescente”.

Come citare

Marco Omizzolo (a cura di), 2024.   “WELFARE E ERGONOMIA”  1/2024, Milano : Franco Angeli, DOI: 10.3280/WE2024-001003

Di seguito vengono proposti i LONG ABSTRACT in lingua inglese degli articoli. La rivista in versione integrale ÃĻ acquistabile sul sito dell’editore Franco Angeli.

Sezione aperta

La rivista completa ÃĻ disponibile sul sito Franco Angeli. 

Questo numero monografico ha segnato anche un importante passaggio per la vita della rivista Welfare & Ergonomia, la cui direzione ÃĻ passata dalla fondatrice Antonella Ciocia, a Pietro Demurtas e Anna Milione (CNR-IRPPS) che continueranno a condividerla con Mara Tognetti (Uni. Cattolica di Milano), e che ÃĻ entrata a far parte dei progetti editoriali finanziati dal CNR-DSU. Queste novità sono state presentate il 27 settembre 2024, presso l’Aula Marconi del CNR.

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