Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali

Rapporto CNEL 2024 – Demografia e Forza Lavoro

Nel “Rapporto CNEL 2024 – Demografia e Forza Lavoro“, Corrado Bonifazi e Angela Paparusso analizzano il crescente impatto dell’immigrazione sulla demografia e sull’economia italiana, evidenziando come i flussi migratori siano essenziali per sostenere il mercato del lavoro del Paese.

Con una popolazione in costante invecchiamento e una forza lavoro in calo, l’immigrazione emerge come un fattore fondamentale per il rinnovamento demografico e il rafforzamento del sistema produttivo.

Bonifazi e Paparusso propongono politiche migratorie piÃđ efficaci e strategie di integrazione che possano rafforzare il contributo positivo degli immigrati, favorendo una maggiore coesione sociale e una gestione piÃđ sostenibile delle risorse umane.

Per saperne di piÃđ, ÃĻ possibile consultare il Rapporto completo e leggere la notizia sul sito CNEL.

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Presentazione del libro “Le classi sociali in Italia oggi”

MartedÃŽ 21 gennaio 2025 – h. 11.30

Sala Misiti – CNR-IRPPS, via Palestro 32, Roma

Pier Giorgio Ardeni ÃĻ professore di Economia politica e dello sviluppo all’Università di Bologna. 

(Scheda libro e autore) Le classi sociali in Italia oggi (Editori Laterza), descrive le differenze sociali che permangono forti e nette In Italia, dove limitano la mobilità sociale, l’accesso all’istruzione, le possibilità e le opportunità. Certo, le classi non sono piÃđ quelle di un tempo perchÃĐ sono mutate le professioni e gli stili di vita, ma esistono ancora, dopo che ci avevano convinto che in questa nostra società ‘liquida’ si fossero dissolte.
Queste pagine, seguendo passo passo come si ÃĻ evoluta la struttura di classe in Italia e quantificando il peso dei vari strati e ceti nel mutare delle loro caratteristiche e composizione, vogliono mostrare come alle disuguaglianze nella distribuzione del reddito corrispondano differenze nella professione e nel titolo di studio e come la struttura sociale influisca ancora sui rapporti di potere. Il peso relativo delle classi ÃĻ variato e con esso il loro peso ‘politico’, nei canali della rappresentanza. Un libro che vuole dimostrare come le classi esistano ancora, eccome, ed ÃĻ da queste che bisogna ripartire per ripensare la crisi della democrazia e della rappresentanza.

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ACE project

Dall’estate 2023 l’IRPPS-CNR opera nell’area frentana con il progetto Active Citizenship in Europe.

Ci siamo calati in un contesto che agli occhi di un osservatore passa per una best-practice, con tutte le sue peculiarità. In quanto tale ÃĻ parso il territorio piÃđ suscettibile di recepire il nostro obiettivo: immaginare e realizzare azioni di sostegno alle capacità inclusive dei sistemi locali con riguardo ai Rom.

Attivismo e partecipazione politica sintetizzano in concreto il concetto di inclusione che intendiamo piÃđ specificamente e qualificano la nostra azione di contrasto all’antiziganismo. Il territorio abruzzese tra Lanciano e Pescara infatti ÃĻ stato scelto per l’alto grado di integrazione di circa 9 delle 10 famiglie di origine rom presenti sul territorio. I membri di queste famiglie non solo sono ben inseriti nel tessuto sociale cittadino di residenza, ma hanno tutti dei redditi stabili e da tempo, con delle personalità che ricoprono ruoli di alta specializzazione e responsabilità all’interno delle aziende, come Roberto Spinelli, a capo del personale della fabbrica D’Orsogna e Moreno di Rocco, chimico responsabile del controllo qualità per il pastificio DeCecco. Da questo punto di vista, si ÃĻ sÃŽ riscontrata l’esistenza di una good practice, nel senso che la comunità rom sul territorio non soffre deficit di bisogni primari e generalmente ha un reddito da lavoro, ma spesso questa condizione si paga al prezzo di nascondere la propria identità rom, quando non si ÃĻ traditi dal cognome.

In pratica il benessere e il potenziale sviluppo di questa buona pratica era assicurata dall’identità nascosta.

Sono stati tenuti vari incontri tra il 2023 e il 2024; per comprendere i bisogni materiali e immateriali della comunità rom locale, per comprendere le ragioni degli agenti politici (opinion leaders e stakeholders) quali problematiche riscontrassero con la comunità per arrivare col tempo alla costruzione di un piano di azione comune, con azioni pratiche volte a migliorare le condizioni socio-culturali della comunità rom frentana. In questi incontri abbiamo cercato di tradurre i nostri obiettivi in atti e misure concrete capaci di imprimere una svolta a questo status quo relazionale a difesa di una identità alla quale UE, che finanzia il progetto, riconosce piena cittadinanza.

Lo stesso abbiamo fatto con i cosiddetti stakeholder locali, cercando di mediare tra le aspettative reciproche con Focus Groups mirati sull’attivismo rom, fornendo esempi da tutta Europa.
Il passo successivo ÃĻ stato stabilire la base per un piano d’azione condiviso tra la comunità rom frentana e le istituzioni locali, attraverso incontri di Mutual Learning e Mentoring, dove i rom dell’area frentana si sono confrontati anche con i sei candidati e candidate rom e sinti alle scorse elezioni europee e amministrative di giugno 2024.

Il percorso intrapreso, anche se il piano politico va ancora implementato nei vari comuni, ÃĻ comunque un successo.

Non avere imposto la presenza a nessun membro della comunità e aver accompagnato gli incontri con esempi di attivismo rom tanto sul piano europeo quanto italiano ha fatto sÃŽ che i partecipanti alle riunioni di ACE sono quasi raddoppiati dalla prima all’ultima. Come ha ricordato Santino Spinelli, l’identità nascosta, che si traduce in una passività nella vita socio politica nel contesto locale, ÃĻ una forma di resistenza e non una debolezza. Per arginarla ÃĻ indispensabile l’appoggio materiale e immateriale delle istituzioni, che devono in questo senso proteggere e tutelare quei rom e romni che già hanno un reddito e sono ben inseriti nella comunità maggioritaria e sarebbero pronti a rivendicare la propria etnia.

Ma senza l’apporto dei decisori politici ÃĻ piÃđ probabile che la situazione attuale ristagni e che non giunga a conclusione il percorso inclusivo delineato da progetto, anche perchÃĐ l’istituzione, con i suoi canali di comunicazione ufficiali, ÃĻ l’unica in grado di combattere le fake news o le notizie mirate a scopo strumentale ed emergenziale che i media italiani generalmente fanno ancora del popolo rom.

Come ultimo passo, nel meeting conclusivo del 4 ottobre 2024 abbiamo chiesto a rom e stakeholder di classificare nell’ordine che ritengono piÃđ giusto “le proposte pratiche che ciascuno di voi ritiene piÃđ immediatamente realizzabili per stimolare i nostri obiettivi e aiutare comunità e istituzioni locali a favorire e rinnovare i percorsi inclusivi e antidiscriminatori”.
I voti vanno da 1 a 7, dove 1 significa immediatamente realizzabile e 7 irrealizzabile.
Le proposte sono: 1. Assessorati all’intercultura 2. Consulte antidiscriminazione nella provincia di Chieti 3. Assunzione di un rom/romnÃŽ in Comune o in uffici pubblici, o a capo di sportelli antidiscriminazione o simili 4. Esporre dal Comune la bandiera Rom nei giorni significativi del calendario romanÃŽ (2agosto, 5 ottobre, 5 novembre, 8 aprile, 16 maggio) 5. Ricordare il contributo Rom alla costruzione dello Stato italiano nei discorsi in occasione delle festività nazionali (27 gennaio, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno) 6. Campagna di comunicazione e promozione della storia e cultura rom sui canali e istituzionali con video e piccole pagine informative 7. Onorificenze formali sull’onda delle cittadinanze simboliche a persone rom che si sono distinte nella società civile e nel lavoro 8. “Aprite le porte: noi ci siamo”: un progetto per l’integrazione a medio/lungo termine che includa giornate a tema rom e momenti di discussione tra la comunità rom frentana, la società civile e le istituzioni che rappresentano entrambi (feste e iniziative musicali/gastronomiche).

Le proposte a ricevere piÃđ voti 1, ossia immediatamente realizzabili, sono state:
1. Ricordare il contributo Rom alla costruzione dello Stato italiano nei discorsi in occasione delle festività nazionali (10 voti) 2. Esporre dal Comune la bandiera Rom nei giorni significativi del calendario romanÃŽ (9 voti) 3. Onorificenze formali sull’onda delle cittadinanze simboliche a persone rom che si sono distinte nella società civile e nel lavoro, “Aprite le porte”: un progetto a lungo termine congiornate sull’inclusione, Assessorato all’intercultura (8 voti).


Per saperne di piÃđ sulle metodologie sociologiche utilizzate negli incontri, per vedere le foto eleggere i report delle varie attività, si invita a visitare il sito https://ace-project.eu/

A cura di Enrico Mascilli Migliorini

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“Discriminazioni di genere”

La ricercatrice CNR-IRPPS, Angela Toffanin, ha contribuito alla voce Discriminazioni di genere per la XI Appendice dell’Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, edita Treccani.

Toffanin svolge le proprie ricerche nel nostro Istituto collaborando principalmente con il gruppo di ricerche Popolazione, Genere e Società (Poges).

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Call for paper – Ripensare il Welfare per prevenire e contrastare la violenza di genere – Welfare e Ergonomia

È aperta la call for paper “Ripensare il Welfare per prevenire e contrastare la violenza di genere: sfide e opportunità per un sistema integrato”, curata da Pietro Demurtas ed Emiliana Mangone.

I contributi selezionati saranno pubblicati nelfascicolo n. 2/2025 della Rivista Welfare e Ergonomia, edita Franco Angeli e riconosciuta in Fascia A Anvur.

Il focus principale ÃĻ sulla prevenzione e il contrasto della violenza di genere, considerati come ambiti strategici per ripensare il sistema di welfare attraverso un approccio innovativo e inclusivo.

Scadenze

  • Abstract (max 3.000 battute, spazi inclusi): invio entro il 31 gennaio 2025.

Gli abstract devono includere: introduzione, contesto scientifico, metodologia, risultati innovativi e bibliografia essenziale.

Tematiche di Interesse

Le proposte dovrebbero affrontare, anche in ottica comparata, temi quali:

  • Modelli di welfare per prevenire la violenza di genere e supportare le vittime.
  • Integrazione tra politiche antiviolenza, sociali e digitali.
  • Gestione territoriale delle politiche di contrasto alla violenza.
  • Strategie per affrontare le nuove forme di violenza digitale.
  • Approcci intersezionali e risposte ai bisogni insoddisfatti delle vittime.

Come Partecipare

Inviare gli abstract all’indirizzo welfarergonomia.rel@irpps.cnr.it. Dopo l’accettazione, ÃĻ necessaria la registrazione sulla piattaforma OJS di Franco Angeli (link alla registrazione).

Leggi la call completa EN IT

Welfare e Ergonomia nasce nell’ambito dell’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del CNR ed ÃĻ finanziata dal Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, Patrimonio culturale del CNR. La rivista adotta la peer review, con il metodo del doppio cieco ed ÃĻ riconosciuta dall’ANVUR inclasse “A” come rivista scientifica per l’area 14 (Scienze politiche e sociali). 

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Una scienza per la pace

La Giornata Mondiale della Scienza per la Pace e lo Sviluppo, celebrata il 10 novembre, ci invita a concentrare l’attenzione sui possibili significati e contenuti della relazione tra scienza, società e pace.

Se a partire dal ‘600 la scienza si apre alla società, liberandosi in buona misura del paradigma della segretezza, ÃĻ soprattutto nel secolo scorso che – in seguito alla realizzazione e all’uso dell’atomica – nuovi, seri interrogativi emergono sulla relazione tra scienza e società e sul contributo della scienza alla costituzione di società pacifiche.

Certo, non ÃĻ un discorso facile nÃĐ univoco, eppure ÃĻ in primo luogo la comunità scientifica a interrogarsi su sÃĐ stessa. A una figura di scienziato come Edward Teller, considerato il padre della bomba atomica, possiamo contrapporre Jozef Roblatt, uno dei dieci fisici firmatari del Manifesto Russel-Einstein del 1955 contro la proliferazione degli armamenti atomici, che contribuirà a creare le basi teoriche per una serie di altri importanti trattati di limitazione e finanche di proibizione delle armi nucleari– quest’ultimo, entrato in vigore nel 2021, non ÃĻ stato firmato dagli stati che possiedono armi atomiche o che sono parte di alleanze militari basate sulla deterrenza nucleare.

Se esponenti della scienza e filosofia hanno da lungo tempo agito per la creazione di uno spazio culturale europeo, la scienza moderna ÃĻ anche testimone della necessità della collaborazione umana: la scienza ÃĻ un’attività mondiale estremamente interconnessa che ben si presta alla costruzione di legami e ponti, sottolineando ciÃē che unisce gli esseri umani al di là dei nazionalismi.

Alcuni esempi: il CERN, il piÃđ importante laboratorio mondiale di ricerca nel campo della fisica delle particelle, fu fondato nel 1954 da dodici Paesi europei, ben tre anni prima del Trattato di Roma, atto di nascita della grande famiglia europea, comeha notato con orgoglio Giorgio Parisi.

Successivamente, nel 2017 ÃĻ stato inaugurato in Giordania il laboratorio per la luce di sincrotrone nel Medio Oriente (SESAME) – immaginato anni addietro dal pakistano Abdus Salam – in cui scienziati e scienziate di paesi belligeranti lavorano non solo insieme, ma per un progetto comune, che va a beneficio di tutti.

Recentemente, la risoluzione dell’assemblea generale dell’ONU del 2024, Pact for the Future, nel riconoscere che progressi nella conoscenza, nella scienza, nella tecnologia e nell’innovazione potrebbero portare a una svolta verso un futuro migliore e piÃđ sostenibile per tutti, ammonisce tuttavia: la scelta ÃĻ nostra.

In questa ottica, ÃĻ stato costituito presso il Dipartimento Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale del CNR, il Laboratorio Scienza e Dialogo per la Pace, che si fa interprete della volontà della comunità scientifica di mettere i propri studi a servizio del dialogo per la pace e che si basa sulla consapevolezza che la scienza sia nel suo insieme un fattore propulsivo di conoscenza e che il dialogo sia centrale nei processi di costruzione di società pacifiche.

Alcuni dei fondamenti della pratica scientifica quali la collaborazione, la condivisione di idee e la riflessione critica costituiscono strumenti preziosi per gestire i conflitti e per allontanare lo scatenarsi dell’odio, la trasformazione del nemico in criminale e simili aberrazioni che Morin definisce isteria della guerra.

La pace, ci ricordava John Galtung, fondatore degli studi sulla pace, non ÃĻ solo assenza di guerra; il concetto di pace include tutto ciÃē che, orientato alla prevenzione della guerra, ÃĻ volto alla costruzione di società pacifiche, in cui includere una varietà di fattori, tra cui la promozione della giustizia sociale e le politiche del lavoro, la libertà di espressione, il rispetto delle identità di genere, l’educazione, la lotta alle povertà, i diritti umani e dei minori, lo sviluppo sostenibile.

Parallelamente, affinchÃĐ i processi di innovazione scientifica siano allineati ai valori, alle esigenze a alle aspettative della società, ÃĻ necessario che la società nel suo complesso sia in grado di comprendere e confrontarsi con la portata dell’innovazione scientifica in ogni suo aspetto, promuovendo una emancipazione culturale che consenta il passaggio da utenti di prodotti innovativi a persone in grado di operare scelte consapevoli relative alla propria sfera individuale e sociale. La relazione tra scienza e società non si puÃē basare solo su informazione e divulgazione scientifica, bensÃŽ sull’uso consapevole delle conoscenze scientifiche per poter attuare un esercizio informato dei diritti di cittadinanza, come indicava Pietro Greco.

Per questo ÃĻ sempre piÃđ necessario un atteggiamento di fiducia in una scienza percepita non come magica, ma profana, tangibile; ÃĻ questa che ÃĻ in relazione con i livelli educativi e di conoscenza, come abbiamo indicato nella Relazione del CNR sullo stato della ricerca in Italia (Valente, Tudisca, Pennacchiotti https://www.dsu.cnr.it/relazione-sulla-ricerca-e-linnovazione-in-italia/ ). Si tratta di una visione di scienza piÃđ matura, piÃđ legata a un atteggiamento attivo e propositivo da parte della società civile.

Adriana Valente

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Concorso Genera 2025

È aperto il concorso “Oltre gli stereotipi di genere e verso le professioni del futuro: donne e ricerca in fisica” rivolto a studenti e studentesse degli Istituti Secondari di II grado e organizzato da CNR – IRPPS e INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con il supporto del progetto Mind the Geps, per sensibilizzare sulle questioni di genere e le opportunità che offre lo studio della Fisica attraverso sia la ricerca di base che le sue innumerevoli applicazioni nel campo tecnologico, medico, culturale, finanziario etc.

I e le partecipanti, singoli o in gruppi e con il coordinamento dell’insegnante, dovranno elaborare un breve video su uno dei temi seguenti: Donne e scienza, fra stereotipi e pregiudizi o Scienziate che cambiano il mondo per il biennio, e Pregiudizi di genere nell’innovazione o Genere, Scienza e Media per il triennio.

Adesione entro: 31 gennaio 2025
Invio progetto entro: 10 marzo 2025

Il bando completo con le indicazioni su modalità di partecipazione, requisiti tecnici dei video e descrizione dei temi ÃĻ disponibile al sito: https://genera.sites.lngs.infn.it/ .

Al fine di offrire un’opportunità di approfondimento sulle tematiche in oggetto del bando, il gruppo di GENERA NETWORK sta organizzando un corso di formazione online gratuito per insegnanti dal titolo Discipline STEM: fra professioni del futuro e gap di genere. La partecipazione al corso e al concorso consentirà di ottenere la certificazione per un’attività formativa pari ad almeno 24 ore. Maggiori dettagli sul corso, che si svolgerà tra dicembre 2024 e gennaio 2025, saranno a breve disponibili sul sito: https://genera.sites.lngs.infn.it/.

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Presentazione del libro “Prima agli italiani”

GiovedÃŽ 14 novembre, h.14.30

Biblioteca G. Marconi – CNR, piazzale Aldo Moro 7, Roma

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Cambiare la scuola attraverso il teatro

Per celebrare la Giornata Mondiale degli Insegnanti, la ricercatrice Tiziana Tesauro ci parla dei modi in cui lo spazio scolastico, i processi di insegnamento e apprendimento, ruolo e relazione di insegnanti e studenti possono essere ripensati grazie al teatro.

Nel contributo, Cambiare la scuola attraverso il teatro. Non-scuola e Arrevuoto, scritto per la rivista “Scuola Democratica”, Tiziana Tesauro e Alfonso Amendola, analizzano i casi di due compagnie teatrali, Teatro delle Albe e Punta Corsara, mostrando empiricamente come il teatro svolga la sua funzione educativa proprio sovvertendo l’ordine dei discorsi, le logiche di potere e le routine delle pratiche scolastiche. In questo processo performativo non c’ÃĻ un sapere da trasmettere ma un’esperienza da fare e, in questo modo, lo spazio scolastico puÃē essere ripensato attraverso lo spazio teatrale.

Per celebrare la Giornata Mondiale degli Insegnanti, la ricercatrice Tiziana Tesauro ci parla dei modi in cui lo spazio scolastico, i processi di insegnamento e apprendimento, ruolo e relazione di insegnanti e studenti possono essere ripensati grazie al teatro.

Nel contributo, Cambiare la scuola attraverso il teatro. Non-scuola e Arrevuoto, scritto per la rivista “Scuola Democratica”, Tiziana Tesauro e Alfonso Amendola, analizzano i casi di due compagnie teatrali, Teatro delle Albe e Punta Corsara, mostrando empiricamente come il teatro svolga la sua funzione educativa proprio sovvertendo l’ordine dei discorsi, le logiche di potere e le routine delle pratiche scolastiche. In questo processo performativo non c’ÃĻ un sapere da trasmettere ma un’esperienza da fare e, in questo modo, lo spazio scolastico puÃē essere ripensato attraverso lo spazio teatrale.

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Sfruttamento del lavoro, diritti e salute nella società contemporanea

Welfare & Ergonomia Fascicolo 1/2024
a cura di Marco Omizzolo

Il numero monografico della rivista Welfare & Ergonomia 1/2024 dedicato a “Sfruttamento del lavoro, diritti e salute nella società contemporanea” (Franco Angeli), offre riflessioni sul mercato del lavoro e la sua evoluzione nelle forme contemporanee di sfruttamento ed emarginazione.

I 10 contributi proposti permettono di inquadrare questo fenomeno nei termini di una ristrutturazione della stessa società occidentale, del patto sociale che la costituisce e le dà forma e del tipo specifico di capitalismo che la organizza. Come sottolinea il curatore del volume, Marco Omizzolo, lo sfruttamento del lavoro non puÃē piÃđ essere considerato eccezionale, “cioÃĻ come cortocircuito di un mercato del lavoro che in realtà funziona. No, al contrario, tutte le analisi che abbracciano diversi settori del mercato del lavoro, da quello della logistica, a quello del lavoro agricolo, a quello del badantato domestico, riflettono a partire anche dalle storie di vita su condizioni di lavoro sistematicamente fondate sulla marginalità, sulla vulnerabilità, sulla ricattabilità e che abbracciano anche dal punto di vista quantitativo un numero di persone, di lavoratori e lavoratrici, drammaticamente crescente”.

Come citare

Marco Omizzolo (a cura di), 2024.   “WELFARE E ERGONOMIA”  1/2024, Milano : Franco Angeli, DOI: 10.3280/WE2024-001003

Di seguito vengono proposti i LONG ABSTRACT in lingua inglese degli articoli. La rivista in versione integrale ÃĻ acquistabile sul sito dell’editore Franco Angeli.

Sezione aperta

La rivista completa ÃĻ disponibile sul sito Franco Angeli. 

Questo numero monografico ha segnato anche un importante passaggio per la vita della rivista Welfare & Ergonomia, la cui direzione ÃĻ passata dalla fondatrice Antonella Ciocia, a Pietro Demurtas e Anna Milione (CNR-IRPPS) che continueranno a condividerla con Mara Tognetti (Uni. Cattolica di Milano), e che ÃĻ entrata a far parte dei progetti editoriali finanziati dal CNR-DSU. Queste novità sono state presentate il 27 settembre 2024, presso l’Aula Marconi del CNR.

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