21 MAGGIO – GIORNATA MONDIALE DELLA DIVERSITÃ CULTURALE PER IL DIALOGO E LO SVILUPPO
In occasione della “Giornata mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo” lâUNESCO, lâorganizzazione delle Nazioni Unite per lâeducazione, la scienza e la cultura, ricorda il ruolo fondamentale della diversità culturale, che arricchisce le vite delle persone e consente di crescere in un ambiente innovativo, piÃđ produttivo ed economicamente conveniente. LâUNESCO, infatti, crede fermamente che la diversità renda le persone piÃđ forti e che il rispetto per la diversità culturale sia essenziale per rafforzare il dialogo interculturale, lo sviluppo sostenibile e la pace.
Nellâattuale contesto di guerra ma anche di generalizzata violenza motivata da spinte individualiste molto forti, poter parlare di diversità sembrerebbe anacronistico. Storicamente del resto lâumanità ha vissuto le grandi diversità etniche e/o religiose come fattori di destabilizzazione del potere che hanno determinato, solo concentrandosi nellâarea russa e balcanica, processi di disintegrazione territoriale: si pensi ad esempio agli anni della Rivoluzione bolscevica e della guerra civile (1905/1907), quando finÃŽ lâImpero dei Romanov (1917/1919), ma poi anche la dissoluzione della Jugoslavia a partire dal 1991, e negli stessi anni dellâURSS, fino in epoca piÃđ recente la Cecenia (1994) e ora in Ucraina.
Eppure, se la storia politica sembra mostrare la predominanza della forza per una presunta affermazione dellâidentità nazionale, dallâaltra parte la sociologia (con Talcott Parsons, ma non solo) ha affermato che lo sviluppo del sistema sociale si ha con la differenziazione sociale, unica a produrre incrementi di complessità : piÃđ complessa e diversa ÃĻ una società , piÃđ ha al suo interno risorse e occasioni di crescita e di sviluppo.
La conseguenza ÃĻ quindi non tanto lâaccettazione o il rispetto del âdiversoâ ma la valorizzazione del confronto, dello scambio di idee e della crescita personale: attraverso la diversità si arriva alla conoscenza collettiva.
La Giornata mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo ÃĻ unâoccasione per celebrare la diversità culturale e tutto il patrimonio immateriale, lingua, tradizioni, usi, pratiche etc., che rafforzino i legami tra le persone e la loro storia. Solo cosÃŽ sarà possibile quello che lâAgenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile indica come un mezzo di cambiamento e di sviluppo, ovvero la cultura e il potenziale creativo delle diverse culture presenti nellâumanità .
In questo senso, il traguardo non ÃĻ la semplice âaccoglienza culturaleâ, bensÃŽ la creazione di una cultura condivisa che nasce dal confronto reciproco, dal dialogo e dallâincontro, dalla co-esistenza.
Come studiare gli interventi pratici per sostenere le diversità culturali?
Nello spirito di una cultura dellâincontro e dello scambio, il CNR-Irpps sta svolgendo un progetto di ricerca valutativa che ha un forte valore pratico. Si tratta di una attività di Valutazione della Strategia Rom, Sinti e Caminanti elaborata dal Governo italiano per gli anni 2012-2020. Tale progetto vuole consentire al CNR, insieme a UNAR- Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, di definire un modello di monitoraggio e valutazione per la nuova Strategia prevista per gli anni 2021-2030.
à un impegno importante, condiviso con la struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, lâUNAR appunto, deputata dallo Stato italiano a garantire il diritto alla parità di trattamento di tutte le persone, indipendentemente dalla origine etnica o razziale, dalla loro età , dal loro credo religioso, dal loro orientamento sessuale, dalla loro identità di genere o dal fatto di essere persone con disabilità , in altre parole dallo loro âdiversità â. Si ricordi che lâUNAR ÃĻ stato istituito nel 2003 (d.lgs. n. 215/2003) in seguito a una direttiva comunitaria (n. 2000/43/CE), che impone a ciascun Stato Membro di attivare un organismo appositamente dedicato a contrastare le forme di discriminazione; in particolare, UNAR si occupa di monitorare cause e fenomeni connessi a ogni tipo di discriminazione, studiare possibili soluzioni, promuovere una cultura del rispetto dei diritti umani e delle pari opportunità e di fornire assistenza concreta alle vittime.
Il CNR-Irpps affianca il Governo nel creare un âcircolo virtuosoâ di raccolta ed elaborazione di informazioni, in cui lâintegrazione delle comunità Rom, Sinte e Caminanti sia elemento prioritario di riferimento per processi di inclusione che non riguardano solo le popolazioni minoritarie, ma che possano individuare un approccio sociale di tipo integrato e sostenibile nel medio-lungo termine, con particolare riguardo a quattro assi di intervento (che sono: istruzione, lavoro, salute e casa).
Testo a cura di Marco Accorinti
Per approfondire:
A. R. CalabrÃē, Zingari, Storia di un’emergenza annunciata, Liguori edizione, Napoli, 2008
T. De Mauro, Le parole e i fatti, Edizioni Riuniti, Roma, 1977
Z. Lapov, VacarÃĐ romanÃĐ? Diversità a confronto: percorsi delle identità Rom, Franco Angeli, Milano, 2004
L. Piasere, Un mondo di mondi. Antropologia delle culture Rom, L’Ancora, Napoli, 1999
L. Piasere, I rom d’Europa. Una storia moderna, Laterza, Roma-Bari, 2004
E. Rodari, Rom, un popolo, diritto a esistere e deriva securitaria, Edizioni punto rosso, Milano, 2008
C. Vallini (a cura di), Minoranze e lingue minoritarie, Convegno Internazionale, Istituto universitario orientale, Napoli, 1996
K. Wiernicki, Nomadi per forza: storia degli zingari, Rusconi, Milano, 1997.