Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali

ACE project

Dall’estate 2023 l’IRPPS-CNR opera nell’area frentana con il progetto Active Citizenship in Europe.

Ci siamo calati in un contesto che agli occhi di un osservatore passa per una best-practice, con tutte le sue peculiarità. In quanto tale ÃĻ parso il territorio piÃđ suscettibile di recepire il nostro obiettivo: immaginare e realizzare azioni di sostegno alle capacità inclusive dei sistemi locali con riguardo ai Rom.

Attivismo e partecipazione politica sintetizzano in concreto il concetto di inclusione che intendiamo piÃđ specificamente e qualificano la nostra azione di contrasto all’antiziganismo. Il territorio abruzzese tra Lanciano e Pescara infatti ÃĻ stato scelto per l’alto grado di integrazione di circa 9 delle 10 famiglie di origine rom presenti sul territorio. I membri di queste famiglie non solo sono ben inseriti nel tessuto sociale cittadino di residenza, ma hanno tutti dei redditi stabili e da tempo, con delle personalità che ricoprono ruoli di alta specializzazione e responsabilità all’interno delle aziende, come Roberto Spinelli, a capo del personale della fabbrica D’Orsogna e Moreno di Rocco, chimico responsabile del controllo qualità per il pastificio DeCecco. Da questo punto di vista, si ÃĻ sÃŽ riscontrata l’esistenza di una good practice, nel senso che la comunità rom sul territorio non soffre deficit di bisogni primari e generalmente ha un reddito da lavoro, ma spesso questa condizione si paga al prezzo di nascondere la propria identità rom, quando non si ÃĻ traditi dal cognome.

In pratica il benessere e il potenziale sviluppo di questa buona pratica era assicurata dall’identità nascosta.

Sono stati tenuti vari incontri tra il 2023 e il 2024; per comprendere i bisogni materiali e immateriali della comunità rom locale, per comprendere le ragioni degli agenti politici (opinion leaders e stakeholders) quali problematiche riscontrassero con la comunità per arrivare col tempo alla costruzione di un piano di azione comune, con azioni pratiche volte a migliorare le condizioni socio-culturali della comunità rom frentana. In questi incontri abbiamo cercato di tradurre i nostri obiettivi in atti e misure concrete capaci di imprimere una svolta a questo status quo relazionale a difesa di una identità alla quale UE, che finanzia il progetto, riconosce piena cittadinanza.

Lo stesso abbiamo fatto con i cosiddetti stakeholder locali, cercando di mediare tra le aspettative reciproche con Focus Groups mirati sull’attivismo rom, fornendo esempi da tutta Europa.
Il passo successivo ÃĻ stato stabilire la base per un piano d’azione condiviso tra la comunità rom frentana e le istituzioni locali, attraverso incontri di Mutual Learning e Mentoring, dove i rom dell’area frentana si sono confrontati anche con i sei candidati e candidate rom e sinti alle scorse elezioni europee e amministrative di giugno 2024.

Il percorso intrapreso, anche se il piano politico va ancora implementato nei vari comuni, ÃĻ comunque un successo.

Non avere imposto la presenza a nessun membro della comunità e aver accompagnato gli incontri con esempi di attivismo rom tanto sul piano europeo quanto italiano ha fatto sÃŽ che i partecipanti alle riunioni di ACE sono quasi raddoppiati dalla prima all’ultima. Come ha ricordato Santino Spinelli, l’identità nascosta, che si traduce in una passività nella vita socio politica nel contesto locale, ÃĻ una forma di resistenza e non una debolezza. Per arginarla ÃĻ indispensabile l’appoggio materiale e immateriale delle istituzioni, che devono in questo senso proteggere e tutelare quei rom e romni che già hanno un reddito e sono ben inseriti nella comunità maggioritaria e sarebbero pronti a rivendicare la propria etnia.

Ma senza l’apporto dei decisori politici ÃĻ piÃđ probabile che la situazione attuale ristagni e che non giunga a conclusione il percorso inclusivo delineato da progetto, anche perchÃĐ l’istituzione, con i suoi canali di comunicazione ufficiali, ÃĻ l’unica in grado di combattere le fake news o le notizie mirate a scopo strumentale ed emergenziale che i media italiani generalmente fanno ancora del popolo rom.

Come ultimo passo, nel meeting conclusivo del 4 ottobre 2024 abbiamo chiesto a rom e stakeholder di classificare nell’ordine che ritengono piÃđ giusto “le proposte pratiche che ciascuno di voi ritiene piÃđ immediatamente realizzabili per stimolare i nostri obiettivi e aiutare comunità e istituzioni locali a favorire e rinnovare i percorsi inclusivi e antidiscriminatori”.
I voti vanno da 1 a 7, dove 1 significa immediatamente realizzabile e 7 irrealizzabile.
Le proposte sono: 1. Assessorati all’intercultura 2. Consulte antidiscriminazione nella provincia di Chieti 3. Assunzione di un rom/romnÃŽ in Comune o in uffici pubblici, o a capo di sportelli antidiscriminazione o simili 4. Esporre dal Comune la bandiera Rom nei giorni significativi del calendario romanÃŽ (2agosto, 5 ottobre, 5 novembre, 8 aprile, 16 maggio) 5. Ricordare il contributo Rom alla costruzione dello Stato italiano nei discorsi in occasione delle festività nazionali (27 gennaio, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno) 6. Campagna di comunicazione e promozione della storia e cultura rom sui canali e istituzionali con video e piccole pagine informative 7. Onorificenze formali sull’onda delle cittadinanze simboliche a persone rom che si sono distinte nella società civile e nel lavoro 8. “Aprite le porte: noi ci siamo”: un progetto per l’integrazione a medio/lungo termine che includa giornate a tema rom e momenti di discussione tra la comunità rom frentana, la società civile e le istituzioni che rappresentano entrambi (feste e iniziative musicali/gastronomiche).

Le proposte a ricevere piÃđ voti 1, ossia immediatamente realizzabili, sono state:
1. Ricordare il contributo Rom alla costruzione dello Stato italiano nei discorsi in occasione delle festività nazionali (10 voti) 2. Esporre dal Comune la bandiera Rom nei giorni significativi del calendario romanÃŽ (9 voti) 3. Onorificenze formali sull’onda delle cittadinanze simboliche a persone rom che si sono distinte nella società civile e nel lavoro, “Aprite le porte”: un progetto a lungo termine congiornate sull’inclusione, Assessorato all’intercultura (8 voti).


Per saperne di piÃđ sulle metodologie sociologiche utilizzate negli incontri, per vedere le foto eleggere i report delle varie attività, si invita a visitare il sito https://ace-project.eu/

A cura di Enrico Mascilli Migliorini

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Call for papers: Rete di Ricerca Bici & Società

Facendo seguito al primo seminario di Padova, che ha avuto luogo dal 30 novembre al 1° dicembre del 2023, la rete di ricerca Bici & Società continua i propri lavori nella città di Salerno, invitando a focalizzare l’attenzione sulle molteplicità delle pratiche della bici.

Ci si propone di ampliare lo sguardo teorico, metodologico e disciplinare allo scopo di sviluppare una base conoscitiva che aiuti a comprendere le condizioni che favoriscono la mobilità ciclistica e le caratteristiche della sua variabilità. Cosa possa favorire o impedire, in altri termini, la molteplicità dei suoi usi come mezzo di trasporto in ambiente urbano ed extraurbano e di svago (sport e turismo).

Coloro che sono interessati alla call possono articolare la loro proposta di contributo (un abstract di max 250 parole) a partire da tali questioni: quali sono le caratteristiche delle mobilità ciclistiche urbane, turistiche e sportive, in che modo si vanno configurando, quali sono gli attori e le politiche a supporto? Con quali risultati? Quali sono gli intrecci tra bici, sport e turismo? Quali ibridazioni? In che modo si sviluppa l’innovazione tecnologica della bici? Come si configurano i materiali della bici? Come si articola l’industria e il marketing della bici? Come vengono veicolate le mobilità ciclistiche dai media?

La proposta di contributo va inviata entro il 30 giugno 2024 alla mail: p.landri@irpps.cnr.it

Ulteriori informazioni sono disponibili nella call.

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DinamicaMente

5 dicembre 2023 – h. 09.30

Aula Convegni, CNR Piazzale Aldo Moro 7 – Roma

Scarica il programma.

Come utilizzare le tecnologie digitali in chiave autenticamente pedagogica? In che modo la tecnologia puÃē supportare il percorso formativo di studenti e studentesse con fragilità?

Guarda le interviste

Antonella Ciocia, DinamicaMente – Tecnologie, welfare e
cittadinanza sociale

Filippo Gregoretti – Amrita: Emozioni e Sensibilità Artificiali, un nuovomodo di creare

Matteo Martignoni – Strategie di progettazione culturale e metodi partecipativi

Tiziana Tesauro – TRAME 

Anna Milione – Quale apprendimento permanente?

Come utilizzare le tecnologie digitali in chiave autenticamente pedagogica? In che modo la tecnologia puÃē supportare il percorso formativo di studenti e studentesse con fragilità?

Per parlarne, durante il Convegno accanto a esperti ed esperti  di vari campi (dalla pedagogia all’informatica) ci sarà il coinvolgimento diretto della comunità studentesca.

Le relazioni della mattina offrono una riflessione costruttiva riguardo alla natura del welfare, cioÃĻ, come utilizzare le ICT e IA per superare disuguaglianze sociali, offrire strumenti di welfare digitale per superare le fragilità e favorire la compartecipazione all’empowerment della collettività, come sostanziare l’apprendimento, come affrontare la sida relazionale che l’utilizzo dell’IA e le ICT si prevede e infine come le istituzioni scolastiche utilizzano tali strumenti.

Nel pomeriggio sono previsti delle performance audio-visive tra umano e artificiale, tra artificiale e fragilità, tra artificiale e arte che facilitano il processo di apprendimento emozionale e creativo. Si tratta di sperimentare vie di formazione e di educazione adatte a tutti pur nella loro unicità, imprevedibilità e irreperibilità.

È previsto un laboratorio che ha come tema l’ambiente per stimolare l’immaginazione riguardo alle possibilità nella rigenerazione urbana e workshop partecipativo su Miro, mirato a promuovere il design thinking e il critical thinking per affrontare le sfide ambientali e sociali. Entrambe le iniziative puntano a dimostrare l’efficacia delle strategie culturali basate sulla tecnologia nella rigenerazione urbana e nella lotta al cambiamento climatico, coinvolgendo la comunità locale e favorendo lo sviluppo sostenibile del territorio.

La giornata ha valore di aggiornamento per le/gli insegnanti i sensi della direttiva 170/2016 (art.1/5) del MIUR.

A cura di Monia Torre

Pagina aggiornata il 21 dicembre 2023

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TRAME per la formazione del personale educativo

Ricominciano i laboratori di Trame, un metodo che utilizza il teatro per la formazione professionale, ideato dalla ricercatrice IRPPS Tiziana Tesauro con il regista Francesco Campanile.

Gli incontri che prendono il via il 10 novembre 2023 presso l’aula consiliare del Comune di Fisciano rientrano nel progetto “Cose Mai Fatte” finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del NexGenerationEU: un’alleanza strategica tra istituzioni e terzo settore per contrastare la povertà educativa. I 15 appuntamenti che proseguiranno fino a fine marzo sono rivolti, infatti, a insegnanti e operatori sociali.

Come esaminato in Theatre and professional training: The Trame method, pubblicato da Tesauro per il British Journal of Social Work, il metodo di Trame si basa su una riflessione che intreccia le teorie sull’apprendimento come attività situata e collettiva (secondo cui la conoscenza ÃĻ il frutto delle relazioni del soggetto con il contesto e con i sui membri) con approcci pedagogici che tematizzano il teatro come dispositivo educativo: i soggetti che agiscono come se si trovassero realmente in una determinata situazione sviluppano competenze che possono poi trasferire nella pratica.

In questo modo, Trame si configura come un metodo che mira ad allenare la conoscenza del corpo per sviluppare autoconsapevolezza e riflessività sul proprio agire in quelle professioni che hanno al centro la relazione e la cura e che nel tempo ÃĻ stato rivolto a medici, infermieri e assistenti sociali in prima battuta e adesso a insegnanti e operatori sociali.

Scopri di piÃđ sul progetto Trame sul sito IRPPS.

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Società a misura di bici

La bici sta conoscendo una nuova stagione. I dati di vendita, l’espansione del cicloturismo, la diffusione dell’uso cittadino della bici e di veicoli alternativi e in qualche modo riconducibili a forme nuove di mobilità in ambienti poco bike-friendly, la nuova sensibilità culturale verso la transizione ecologica sono tra gli indicatori della sua riscoperta. Nella memoria di molti la bici ÃĻ associata ad esperienze piacevoli di esplorazione e di libertà. La bici viene considerata una tecnologia conviviale (Illich, 1973; Pivato, 2021), capace di creare modalità di relazione bilanciate con l’ambiente. Molte sono le città e le regioni che hanno investito nella bici e che hanno favorito la moderazione della velocità negli spazi urbani. Nella giornata mondiale della bicicletta, tuttavia, ÃĻ importante ricordare che la pratica ciclistica non ÃĻ cosÃŽ diffusa come ci si potrebbe aspettare.

Il ritardo nella ciclomobilità

Per capire le ragioni del ‘ritardo’ nella diffusione della ciclomobilità, che risultano particolarmente significative nel nostro paese, a parte lodevoli eccezioni e a fronte di un notevole incremento del parco bici in circolazione, dal periodo del lockdown in poi, si ÃĻ sviluppata, attraverso la collaborazione tra ricercatori dell’IRPPS CNR, l’Università di Napoli ‘Federico II’, l’Università di Torino, l’Università di Padova, l’Università di Siena, l’Università di Salerno, Centro di Ricerche FIAB una rete di ricerca nazionale. La rete emergente ha dato luogo ad una serie fortunata di seminari online che ÃĻ possibile ancora oggi rivedere; ha prodotto, inoltre, una ‘special issue’ sulla rivista Eracle  (Landri & Tirino, 2022) e sta lavorando, infine, ad un libro su bici e società.  La rete, come si ÃĻ avuto modo di comprendere, ÃĻ un unicum e tende a ricalcare ‘in piccolo’ la rete internazionale Cycling & Society che da diversi anni costituisce il punto di riferimento della produzione scientifica in questo settore (Cox, 2020; Cox & Bunte, 2018; Equality & Cox, 2020).

Il tema della ciclomobilità ÃĻ in espansione per numero di pubblicazioni. Si puÃē, quindi, già osservare che il ‘ritardo’ nella diffusione della bici corre in parallelo al ‘ritardo’ dello sviluppo di comunità accademiche che guardino alla bicicletta. La letteratura scientifica sull’auto, al confronto, ÃĻ ampiamente diffusa.  La riscoperta della bici, anche sul piano accademico, in sostanza, ci pone dinanzi ad un dato per scontato: le società contemporanee sono auto-centriche (Urry, 2004) e presentano gradi variabili di sensibilità verso la pratica ciclistica (Belloni, 2019).

I paesi possono, infatti, differenziarsi in relazione alle culture ciclistiche nazionali. L’Italia ha una cultura ciclistica sportiva, ma non una cultura ciclistica diffusa (se non in alcune regioni), come in altri paesi, Olanda, Belgio. Le culture ciclistiche, tuttavia, non sono immutabili, possono rigenerarsi, evolvere nel tempo, emergere laddove non sono presenti. Analizzare la dimensione culturale, come ÃĻ emerso nel corso della special issue curata da due ricercatori dalla rete di ricerca su bici e società (Landri & Tirino, 2022), ÃĻ una pista di ricerca promettente per comprendere cosa favorisca la ciclomobilità.

I media favoriscono la ciclomobilità

Tra i fattori che la favoriscono, i media occupano un ruolo di rilievo. La narrazione epica del ciclismo emerge nel nostro paese proprio in rapporto ai processi di costruzione dello stato nazionale. Quella narrazione oggi cede al passo al racconto dinamico dei ciclisti sui social media. Le piattaforme social, da un lato, catturano il ciclismo nelle logiche estrattiviste del capitalismo digitale; dall’altro, creano nuove pratiche sportive come il ciclismo virtuale (che costituisce ormai uno dei diversi e-Sport), ma favoriscono anche l’emergere di nuove soggettività (le donne, le comunità LGBT+), allargando la pratica ciclistica. Diversamente dai media tradizionali che puntavano alla creazione delle gesta epiche dei campioni, i social media, favorendo la circolazione delle conoscenze tra i praticanti, permettono un incremento di connessioni, di socialità, di comunicazione e abbassano le barriere di accesso alla pratica. Democratizzando la conoscenza, insomma, agiscono da incentivi positivi per la diffusione del ciclismo.

I media sono necessari, ma non sono sufficienti. Costruire società a misura di bici ÃĻ in realtà anche una sfida scientifica che richiede un flusso costante di ricerche empiriche e riflessioni teoriche. Si tratta, infatti, di generare conoscenze per favorire condizioni minime per la ciclabilità in ambienti che sono prevalentemente pensati in modo autocentrico. Non ÃĻ solo un fatto tecnico, richiede, piuttosto, come va emergendo dai lavori della rete, lo sviluppo di una sociologia della bici, intesa come la ricerca di una concatenazione virtuosa tra saperi, tecniche e società.

A cura di Paolo Landri (in occasione della Giornata Mondiale della Bicicletta del 3 giugno 2023)

Riferimenti bibliografici

Belloni, E. (2019). Quando si andava in velocipede. Storia della mobilità ciclistica in Italia (1870-1955). Franco Angeli.

Cox, P. (2020). Cyclingâ€Ŋ: A Sociology of VÃĐlomobility. Routledge.

Cox, P., & Bunte, H. (2018). Social practices and the importance of context. Framing the Third Cycling Century, 122–131. https://www.umweltbundesamt.de/sites/default/files/medien/1410/publikationen/181128_uba_fb_third_cycling_century_bf_small.pdf

Equality, I., & Cox, P. (2020). The politics of cycling infrastructure. The Politics of Cycling Infrastructure, 5940. https://doi.org/10.2307/j.ctvvsqc63

Illich, I. (1973). Tools for conviviality. Harper and Row.

Landri, P., & Tirino, M. (2022). Media, Society and Cycling Cultures: Editorial. Eracle. Journal of Sport and Social Sciences, 5(1), 1–4. https://doi.org/10.6093/2611-6693/9612

Pivato, S. (2021). La felicità in bicicletta. Il Mulino.

Urry, J. (2004). The ‘System’ of Automobility. Theory, Culture & Society, 21(5), 25–39. https://doi.org/10.1177/0263276404046059

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REGARD

Progetto REGARD– REmembering Genocide Against Roma Discrimination

Seguendo gli anniversari del calendario dei Rom, il progetto europeo REGARD propone un’azione educativa volta a preservare e trasmettere la memoria del genocidio (il Samudaripen) e della resistenza delle popolazioni Rom e Sinti in Europa. Seguendo l’approccio “con i Rom per i Rom”, il progetto si propone di comprendere il grado di conoscenza della storia Rom tra gli stessi Rom, in modo che possano abbracciare il loro passato come una storia europea, concetto affermato anche nella risoluzione A3-0124/94 del Parlamento Europeo dove si invitano gli stati membri a riconoscere “la lingua e gli altri aspetti della cultura Rom e Sinti come parte integrante del patrimonio culturale europeo”.
Verranno ricordati i dettagli di questo genocidio dimenticato e della resistenza dimenticata dei Rom, considerando le cause e le conseguenze di tale dimenticanza, nonchÃĐ le implicazioni che le popolazioni Rom e Sinti vivono ancora oggi. Per questa ragione accanto alle date commemorative del Samudaripen, REGARD presta attenzione anche ad alcune date celebrative della storia e della cultura Rom.
Come modello d’azione integrato, il progetto prevede di attuare in Croazia, Romania e Italia una serie di attività:

  • indagini sulla conoscenza del genocidio e della cultura dei Rom e sull’antizinganismo (o, come sarebbe piÃđ giusto dire, romfobia);
  • la creazione di moduli di formazione per le scuole sul Samudaripen, la Resistenza e la storia dei Rom per studenti e insegnanti, spingendo perchÃĐ il Samudaripen venga ricordato anche nei testi per le scuole;
  • la realizzazione di momenti partecipativi e di dibattito nella società civile, attraverso sessioni di Future Search Conference e di Electronic Town Meeting, per promuovere una cultura comune del ricordo e della comprensione reciproca tra Rom e non-Rom, uomini e donne, e sviluppare strategie di intervento condiviso per la lotta contro la romfobia;
  • lo svolgimento di eventi artistici e culturali (concerti, conferenze internazionali e mostre), con la presenza di eminenti personalità Rom e non-Rom per sostenere l’obiettivo dell’Unione Europea di integrare la narrazione storica dei Rom in quella nazionale ed europea aperti al pubblico

 

Risultati Attesi

  • Maggiore comprensione e condivisione di una memoria collettiva europea di cui il Samudaripen ÃĻ parte integrante, cosÃŽ come il contributo alla Guerra di Liberazione dal nazifascismo, e avversa a ogni forma di regime totalitario (allora presente in tutti e tre i Paesi coinvolti in REGARD) e di discriminazione sociale.
  • Valorizzazione in senso storico e artistico del ‘Mondo Rom’, della sua storia di persecuzioni, di riscatto e di interazione e inclusione sociale nel rispetto delle diversità culturali.
  • Produzione di materiale educativo per scuole che illustri in modo semplice e divulgativo i contenuti delle attività del progetto per colmare il gap formativo e informativo sui Rom e Sinti da cui discendono orientamenti e atteggiamenti individuali e spesso istituzionali discriminatori nei loro riguardi.

Finanziamento, Programma e Durata

  • Programma: CERV - Citizenship, Equality, Rights and Values
  • Asse 3: Attuazione dei principi di non discriminazione e lotta alla partecipazione politica indirizzata, promozione della cittadinanza attiva
  • Tipo di attività: Azione per promuovere l’attivismo e la partecipazione dei Rom
  • Cofinanziamento: Commissione Europea, DG Justice & Consumers (Euro 379,057.00)
  • Durata: 16 mesi (1 Febbraio 2023 – 30 Giugno 2024)

Consorzio

In linea con il su citato nuovo approccio europeo “con i Rom per i Rom”, il Consorzio REGARD vede accanto al CNR-IRPPS, nel ruolo di coordinatore, tre rinomate Associazioni ROM europee:

  • Them RomanÃē (IT)
  • Ben Srrh Kali Sara Savez (HR)
  • Romirol Dolj

Partecipanti IRPPS

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ACEINPOS

ACE – Active Citizenship in Europe Roma participation against discrimination. Building trust between Roma communities and civil society

Il progetto Europeo ACE mira a contribuire all’effettiva attuazione dei principi di non discriminazione e di lotta all’antiziganismo – o, come sarebbe piÃđ giusto dire, romfobia – affrontando la partecipazione politica, la promozione della cittadinanza attiva e la costruzione di rapporti di fiducia tra le comunità Rom e i comuni in aree selezionate in Italia, Slovenia e Spagna. Seguendo l’approccio “per i Rom con i Rom”, ACE punta al potenziamento del coinvolgimento delle comunità Rom nell’attivismo della società civile e nelle organizzazioni civiche, al momento limitato, in particolare a livello di base, a causa di un intervento politico dall’alto che ha ostacolato il processo di inclusione per quanto riguarda l’Italia e la Spagna. Inoltre, la mancanza di un adeguato capitale sociale ha alimentato un senso di sfiducia e distacco, rendendo difficile promuovere la cittadinanza attiva. In Slovenia, dove la partecipazione attiva dei Rom ÃĻ imposta per legge, si lavorerà per un maggior ricambio generazionale e di genere nelle posizioni di potere politico.
Attraverso Survey e Focus Group si proverà a far uscire i Rom dallo stato di sfiducia, abbracciando il loro passato come una storia europea, concetto affermato anche nella risoluzione A3-0124/94 del Parlamento Europeo dove si invitano gli stati membri a riconoscere “la lingua e gli altri aspetti della cultura Rom e Sinti come parte integrante del patrimonio culturale europeo”.
Alle attività progettuali, che si svolgeranno a Laterza, Ginosa, Lanciano, San Vito Chietino (IT), Dubrovnik (SL), Prat del Llobregat e Sant Boi (SP), parteciperanno membri delle comunità Rom coinvolte nel progetto, soprattutto giovani, tra operatori, funzionari e dirigenti dei Comuni interessati e membri della società civile che possono influenzare il dibattito e l’opinione pubblica. CiÃē tenendo conto che la Commissione europea ha riscritto i suoi framework verso un approccio in tre punti: “Equality, inclusion and partecipation” (uguaglianza, inclusione e partecipazione). Con le dovute differenze questo nuovo modello di lavoro sarà portato in tutti i Paesi del progetto: Italia, Slovenia e Spagna https://welfare.irpps.cnr.it/b/luc-sdn-ugt-6va

Risultati Attesi

  • Promuovere la fiducia e potenziare le comunità Rom locali fornendo rappresentanti di cui possono fidarsi. Lavoreremo per creare soluzioni sostenibili per promuovere l’inclusione, combattere i comportamenti discriminatori e aumentare la partecipazione alla vita sociale
  • Motivare le comunità Rom a sentirsi parte efficace del Comune e incoraggiarle a una maggiore partecipazione per portare le richieste della comunità e mediarle con quelle dell’amministrazione. Aumentare poi la conoscenza e la consapevolezza dei pregiudizi e degli stereotipi, in particolare tra i responsabili politici, i professionisti dei media e le istituzioni.
  • Alzare il livello di fiducia tra popolazione Rom locale e amministratori, incidendo sullo sviluppo della comunità a livello locale, coinvolgendo tutti gli attori nel difficile ma fruttuoso processo di inclusione politica di uomini e donne Rom come passo importante verso l’inclusione e la partecipazione olistica alla società in generale

Programma UE, Finanziamento & Durata

  • Programma: CERV - Citizenship, Equality, Rights and Values
  • Asse 3: Attuazione dei principi di non discriminazione e lotta alla partecipazione politica indirizzata, promozione della cittadinanza attiva
  • Tipo di attività: Azione per promuovere l’attivismo e la partecipazione dei Rom
  • Cofinanziamento: Commissione Europea, DG Justice & Consumers (Euro 379,057.00)
  • Durata: 24 mesi (1 Gennaio 2023 – 31 Dicembre 2024)

Consorzio

In linea con il su citato nuovo approccio europeo “con i Rom per i Rom”, il Consorzio ACE vede accanto al CNR-IRPPS, nel ruolo di coordinatore, e alla società di comunicazione e ricerca Ares 2.0, tre rinomate Associazioni ROM europee:

  • Ares s.r.l. (IT)
  • Them RomanÃē (IT)
  • Zveva Romov Slovenije (SI)
  • Asociation Multicultural Nakeramos (SP)

Associated partners

  • UCRI Unione delle Comunità Romanes in Italia (IT)
  • Comune di Laterza (IT)
  • Comune di Ginosa (IT)
  • Comune di Lanciano (IT)
  • Comune di San Vito Chietino (IT)
  • Comune di Dobrovnik (SI)
  • Comune di Sant Boi de Llobregat (SP)
  • Comune di Prat de Llobregat (SP)

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Digital Governance of Education

Digital Governance of Education: Analisi dei processi di digitalizzazione delle politiche scolastiche e dello sviluppo di regimi di accountability

 

Il progetto  intende sviluppare un percorso di ricerca finalizzato all’analisi dei nuovi dispositivi tecnologici in uso nelle scuole della Campania. Gli obiettivi dell’indagine sono: a) comprendere se e in che misura le tecnologie dell’informazione e della comunicazione contribuiscono al successo formativo; b) quali siano i progetti e le strategie piÃđ efficaci sul piano regionale per la diffusione delle nuove tecnologie; c) se e in che modo la costruzione di nuovi ambienti di apprendimento puÃē contrastare i fenomeni di diseguaglianza scolastica; d) quali sono le forme regionali di governance delle politiche di ‘messa in opera’ dei diversi dispositivi tecnologici, con particolare riferimento all’implementazione regionale dell’agenda digitale. Il percorso ha carattere sperimentale ed ÃĻ incluso all’interno di un progetto dell’IRPPS-CNR finalizzato a produrre conoscenza sui fattori che generano innovazione nella scuola e nelle politiche sociali.

Analisi dei nuovi dispositivi tecnologici per l’implementazione del sistema di valutazione della scuola e per la realizzazione dei progetti di miglioramento in Campania

Anna Milione, Sandra Vatrella.

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Efficacia sui principali fattori di rischio cardiovascolare di un intervento educazionale intensivo

Efficacia sui principali fattori di rischio cardiovascolare di un intervento educazionale intensivo mirato alla promozione del modello alimentare mediterraneo tra i dipendenti di FCA Italia S.p.A” (INTEDUFCA) 2016

 

La popolazione di studio sarà composta da 600 dipendenti  dell’Azienda FCA Italia S.p.A. sede di Pratola Serra (AV) selezionati  sulla base dei criteri previsti dal protocollo. La partecipazione  sarà su  base volontaria. I partecipanti saranno assegnati, in modo  random, al gruppo  di  educazione intensiva o di controllo per una durata di 6 settimane. Il gruppo di intervento sarà coinvolto in una campagna di educazione nutrizionale strutturata articolata in 6 incontri, aventi come argomento principale la promozione del modello alimentare Mediterraneo. Il gruppo di controllo riceverà lo  stesso  materiale educativo fornito  al  gruppo di intervento (brochure etc.), ma non parteciperà agli incontri previsti dalla campagna di  educazione nutrizionale. L’intervento intensivo di educazione nutrizionale ÃĻ volto ad implementare cambiamenti nello stile di vita attraverso la promozione dell’attività fisica e l’adesione alla dieta salutare e  si baserà, su incontri di  gruppo settimanali della durata di 1 ora ciascuno, caratterizzati attività di counseling multidisciplinare condotto con il supporto di un dietista. Gli argomenti che verranno affrontati, saranno cosÃŽ distribuiti:

  1. Settimana: Importanza del consumo di cereali, in particolare di quelli integrali.
  2. Settimana: Benefici del consumo di frutta fresca e secca, verdura e legumi.
  3. Settimana: Effetti sulla salute del consumo di pesce, carne, uova, formaggi
  4. Settimana: Importanza dei condimenti della nostra alimentazione.
  5. Settimana: Come migliorare il livello di attività fisica.
  6. Settimana: Il modello alimentare Mediterraneo nel suo complesso.

Per ciascuno degli argomenti trattati ogni settimana, saranno fornite specifiche informazioni tramite l’utilizzo di pannelli, totem e brochure. Parallelamente, l’intervento di educazione nutrizionale prevederà il miglioramento della qualità nutrizionale dei piatti proposti dalla mensa aziendale. Dopo un’attenta valutazione da parte di un nutrizionista (dott.ssa Marisa Giorgini) delle ricette dei piatti abitualmente serviti in mensa, i cuochi addetti alla preparazione dei pasti saranno invitati ad un incontro con il nutrizionista per definire insieme come migliorare la salubrità di alcune ricette proposte.

  • Prof.ssa Olga Vaccaro (P.A Università degli Studi di Napoli “Federico II” – NA);
  • Dott.ssa Marisa Giorgini (Dottoranda di Ricerca in Terapie Avanzate Biomediche e Chirurgiche presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” – NA);
  • Sig.ra Paola Cipriano Tecnico di laboratorio Università Federico II di Napoli.

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ROMUNICARE – L’integrazione, oltre ai luoghi comuni

ROMUNICARE – L’integrazione, oltre ai luoghi comuni

Attraverso una duplice attività di intervento sul campo (di Frontal Learning e Mutual learning), il progetto intende mettere in campo un’azione volta a determinare un mutamento nelle relazioni intercorrenti tra i Rom e il contesto istituzionale dei servizi (pubblici e di terzo settore) a Roma Capitale improntato al rispetto dei diritti umani. La Commissione Europea spinge da anni per soluzioni integrative dei Rom non segregative e ghettizzanti (come i campi) in quanto violano il principio di non discriminazione sancito nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (2000/C 364/01).

Alle attività progettuali ÃĻ prevista la partecipazione di 170 persone tra operatori, funzionari e dirigenti di Roma Capitale e dei 15 municipi, operatori ONG e di 50 Rom accampati in insediamenti informali.

I risultati attesi in termini di impatto su politiche e programmi sono:

  1. Il potenziamento degli obiettivi e delle competenze antidiscriminatorie di operatori e Rom, sia contro i pregiudizi dei “gagÃĐ” (dei non Rom), sia contro l’autoesclusione spesso imposta dalla cultura rom;
  2. L’applicazione in via progressiva di procedure standardizzate di accoglienza ai Rom e altre categorie svantaggiate in tutto il territorio di Roma Capitale;
  3. La creazione di strumenti pratici per i lavoratori del settore al fine di facilitare e migliorare il loro lavoro con la popolazione Rom (manuale, online repository, learning object, video, documenti in italiano, romanÃĻs e romeno, raccomandazioni per il miglioramento della comunicazione e della relazione fra Rom ed Istituzioni).

Lo scopo principale del progetto ÃĻ quello di incoraggiare e sostenere una convergenza fra i Rom che usufruiscono dei servizi e gli operatori che lavorano presso il Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute di Roma Capitale (DPSSS), nei Segretariati Sociali dei 15 Municipi di Roma Capitale e nelle Associazioni aderenti alla rete UNAR e CESV (Centro Servizi per il Volontariato del Lazio).

Gli obiettivi finali puntano a produrre un modello standardizzato per l’accoglienza ai Rom e ad altre categorie svantaggiate negli uffici pubblici, che sia rispettoso della legislazione in materia di antidiscriminazione, efficiente e trasparente, e per sostenere i Rom in un approccio informato e corretto ai servizi pubblici di cui hanno bisogno.

Cofinanziamento: Commissione Europea, DG Justice and Consumers (Euro 291.168,56)

Programma: Right, Equality and Citizenship (2014-2020)

Asse 3: Action to support national and transnational project on non-discrimination and Roma integration

Tipo di attività: Training and Cooperation of relevant professionals

Durata: 20 mesi (31 ottobre 2016 – 30 giugno 2018)

  • Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (capofila)
  • Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute di Roma Capitale
  • ARES 2.0 s.r.l
  • POPÌCA Onlus
  • Dante Sabatino (Researcher), Ivonne Citarella (Administrative staff), Alfredo Franco (Technical staff), Francesco Iannone (Technical staff), Eleonora Di Maggio (External unit collaborating for frontal and mutual learning activities).
 

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