Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali

Una ‘Guida’ per riconoscere e ‘smontare’ gli stereotipi di genere

La nota stampa del Consiglio nazionale delle ricerche per la pubblicazione della Guida “Gli stereotipi di genere. Riconoscerli per abbatterli” a cura del gruppo CNR-IRPPS Mutamenti Sociali, Valutazione e Metodi (MUSA):

Oltre la metà dei bambini e delle bambine delle scuole primarie ÃĻ convinta che nella vita uomo e donna abbiano ruoli sociali distinti: i primi di potere e comando, le seconde di cura e accudimento (adesione medio-alta al ruolo stereotipato maschile, 58,6%; femminile, 52,9%). Tra gli adolescenti italiani, e quindi al crescere dell’età e dell’esposizione ad ambienti di socializzazione secondaria extrafamiliari, le idee sessiste inoculate dagli stereotipi di genere si indeboliscono solamente, in particolare tra le ragazze (adesione medio-alta al ruolo stereotipato maschile, 28,3%; femminile, 30,8%). Sono i dati rilevati dal gruppo Mutamenti Sociali, Valutazione e Metodi (MUSA) dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irpps), che ha prodotto una Guida: ‘Gli stereotipi di genere’ per insegnare ai giovani, genitori e insegnanti a decostruirli.

A semplici domande, come ad esempio: ‘Cos’ÃĻ uno stereotipo? ‘Quali sono i ruoli di genere?’, ‘Come li assumiamo?’, ‘Di cosa si alimentano?’, ‘Quali gli effetti?’, ‘Quando abbatterli?’, corrispondono risposte brevi e chiare, elaborate dagli esperti.

La Guida, spiega Antonio Tintori, ricercatore Cnr-Irpps e coordinatore del team MUSA, ÃĻ nata per soddisfare le richieste arrivate da tantissime scuole di ogni ordine e grado d’Italia: avere uno strumento in piÃđ per sensibilizzare ed educare le nuove generazioni al superamento di stereotipie che, anche in maniera subdola, possono condizionare le scelte di vita di bambini e adolescenti.

“Moltissimi adolescenti italiani approvano esplicitamente la violenza e la discriminazione: 2 su 10 si dichiarano apertamente omofobi e 1 su 10 sono razzisti e sessisti”, spiega Antonio Tintori. “In piÃđ, circa 3 su 10 non sono in grado di riconoscere come violenti atti quali insulti, costrizioni, minacce, al pari di come non riescono a riconoscere uno stereotipo di genere, che ÃĻ la principale forma di condizionamento sociale che ‘contraiamo’ nei primissimi anni di vita, prevalentemente in famiglia. È questo, infatti, il luogo primario di riproduzione delle disuguaglianze sociali, sebbene gli adulti, solitamente, non siano nemmeno coscienti di essere i primi agenti di trasmissione di tale potentissimo condizionamento sociale, che ÃĻ all’origine delle tante asimmetrie tra uomo e donna in ambito privato, familiare, lavorativo, economico, nonchÃĐ causa di violenza”.

Puntare sui piÃđ piccoli, con la positiva complicità di genitori e docenti scolastici, ÃĻ la strada da percorrere se vogliamo realmente far crescere gli adulti di domani con spirito critico e libera capacità di analisi e giudizio. Infatti, “Gli stereotipi di genere si riproducono per mezzo di una ‘socializzazione binaria’, di modelli educativi distinti per maschi e femmine; si alimentano di simbolismi sociali di larga diffusione, che sono elementi apparentemente innocui ma in realtà determinano il radicamento precoce degli omonimi ruoli: i colori (rosa e celeste), i giochi (le armi e le bambole), i falsi miti (il principe azzurro e la principessa da salvare), gli sport distinti (il calcio e la danza). Tali simboli sono sparsi ovunque, dal linguaggio (maschile sovraesteso) ai cartoni animati, dai contenuti mediatici ai libri di testo scolastici, ai giochi, alle narrazioni”, conclude Tintori.

Oltre alla Guida, il progetto MUSA ha prodotto il video spot “Differenze di genere alle radici dei ruoli sociali”, realizzato in collaborazione con la Web TV del CNR.

La scheda

Chi: Gruppo di ricerca Mutamenti Sociali, Valutazione e Metodi (MUSA) dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irpps)

Che cosa: Guida alla decostruzione degli stereotipi di genere “Stereotipi di genere. Riconoscerli per abbatterli” e video spot “Differenze di genere alle radici dei ruoli sociali”.

Per informazioni: Antonio Tintori, Cnr-Irpps, tel. 06.492724296, cell. 338.3628178, e-mail: antonio.tintori@cnr.it

– Tintori A., Cerbara L, Ciancimino G. (2023). Lo stato dell’adolescenza 2023. Indagine nazionale su atteggiamenti e comportamenti di studentesse e studenti di scuole pubbliche secondarie di secondo grado. CNR-IRPPS Working papers, n. 135;

– Cerbara L., Ciancimino G., Tintori A. (2022). Are We Still a Sexist Society? Primary Socialisation and Adherence to Gender Roles in Childhood. International Journal of Environmental Research and Public Health; 19(6), 3408; https://doi.org/10.3390/ijerph19063408.

Per informazioni:
Antonio Tintori
CNR- Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali
antonio.tintori@cnr.it

Ufficio stampa:
Sandra Fiore
Cnr – Unità Stampa
sandra.fiore@cnr.it

Responsabile Unità Ufficio stampa:
Emanuele Guerrini
emanuele.guerrini@cnr.it
ufficiostampa@cnr.it
06 4993 3383

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Adolescenti: isolamento e cyberbullismo – Rassegna stampa

Sempre piÃđ adolescenti vivono in una condizione di isolamento, iperconnessione ed esposizione al rischio di cyberbullismo. Questo ÃĻ il quadro delineato da due importanti studi pubblicati tra gennaio e febbraio 2025 dal gruppo di ricerca MUSA (Mutamenti Sociali, Valutazione e Metodi) del CNR-IRPPS, con il contributo di Antonio Tintori, Loredana Cerbara e Giulia Ciancimino.

Il primo studio, intitolato “Self-isolation of adolescents after Covid-19 pandemic between social withdrawal and Hikikomori risk in Italy“, ÃĻ stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature. Basandosi sui dati di due indagini trasversali condotte nel 2019 e nel 2022 su campioni nazionali rappresentativi di 3.273 e 4.288 adolescenti tra i 14 e i 19 anni, la ricerca evidenzia un trend preoccupante: il numero di ragazzi che non incontrano piÃđ i propri amici al di fuori dell’ambito scolastico ÃĻ quasi raddoppiato dopo la pandemia da Covid-19.

A distanza di poche settimane, la rivista Societies (MDPI) ha pubblicato un secondo studio, “Sociopsychological Analysis of a Highly Vulnerable Category of Adolescents: Victim-Perpetrators of Cyberbullying from a Wide National Survey of Italian Adolescents“, curato dallo stesso gruppo. Questa ricerca approfondisce il fenomeno del cyberbullismo tra i giovani in Italia, analizzando i fattori che influenzano la probabilità di diventare vittime o autori di episodi di cyberbullismo. Tra gli aspetti piÃđ rilevanti emergono il genere, l’età, la provenienza geografica, l’eccessiva connessione digitale e la scarsa fiducia negli adulti.

Entrambi gli studi hanno suscitato un forte interesse nel dibattito pubblico, portando alla luce dinamiche spesso trascurate ma sempre piÃđ rilevanti.

Di seguito, un elenco dei contributi pubblicati nelle ultime settimane rivolti a un pubblico piÃđ ampio.

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Rischio “hikikomori” tra gli adolescenti italiani: Articolo su Scientific Report

Comunicato stampa CNR:

Da un’analisi del gruppo di ricerca MUSA del Cnr-Irpps ÃĻ in netta crescita il numero di adolescenti che non incontrano piÃđ i loro amici nel mondo extrascolastico: le cifre sono quasi raddoppiate dopo la pandemia da Covid-19. Lo studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, dimostra che l’aumento dell’isolamento sociale in Italia costituisce un problema grave,  già cronicizzato e correlato all’interazione di fattori relazionali e psicologici

Uno studio condotto dal gruppo multidisciplinare di ricerca “Mutamenti sociali, valutazione e metodi” (MUSA) dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Cnr-Irpps) ha indagato, attraverso un approccio di ricerca di tipo socio-psicologico, l’eziologia del ritiro sociale identificando i fattori scatenanti tale comportamento tra gli adolescenti.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature, si ÃĻ basata sui dati di due indagini trasversali condotte dal gruppo nel 2019 e nel 2022 su studenti di scuole pubbliche secondarie di secondo grado attraverso la tecnica CAPI (Computer Assisted Personal Interview) e su campioni rappresentativi a livello nazionale composti rispettivamente da 3.273 e 4.288 adolescenti con un’età compresa tra 14 e 19 anni. Attraverso tecniche avanzate di modellizzazione statistica sono stati identificati tre profili di adolescenti: le “farfalle sociali”, gli amico-centrici” e i “lupi solitari“: proprio all’interno di quest’ultimo profilo, ÃĻ stato individuato un sottogruppo composto da adolescenti che non incontrano piÃđ i loro amici nel mondo extrascolastico, il cui numero ÃĻ quasi raddoppiato dopo la pandemia, passando dal 5,6% del 2019 al 9,7% del 2022. Si tratta dei ritirati sociali.

“Precedenti studi del nostro gruppo di ricerca avevano già chiarito le cause di alcuni effetti negativi del mutamento delle interazioni sociali accelerato della pandemia da COVID-19, che ha esacerbato la trasposizione delle relazioni umane verso la sfera virtuale”, spiega Antonio Tintori, tra gli autori del lavoro assieme a Loredana Cerbara e Giulia Ciancimino del gruppo di ricerca MUSA del Cnr-Irpps. “Si ÃĻ visto in particolare che l’iperconnessione, ossia la sovraesposizione ai social media, ha un ruolo primario in questo processo corrosivo dell’interazione e dell’identità adolescenziale e successivamente del benessere psicologico individuale. L’iperconnessione ÃĻ principale responsabile tanto dell’autoisolamento quanto dell’esplosione delle ideazioni suicidarie giovanili. Lo studio mostra che non solo dal 2019 al 2022 sono drasticamente aumentati i giovani che si limitano alla sola frequentazione della scuola nella loro vita, ma anche nel mondo adolescenziale ÃĻ significativamente diminuita l’abitudine a trascorrere il tempo libero faccia a faccia con gli amici: i “lupi solitari” sono addirittura triplicati in 3 anni, passando dal 15 al 39,4%”.

Sebbene leggermente piÃđ diffuso tra le ragazze, il fenomeno riguarda entrambi i sessi e non presenta sostanziali differenze regionali, relative alla tipologia scolastica frequentata o al background socio-culturale ed economico familiare, come invece si ÃĻ supposto in passato. Questo indica con chiarezza che il problema sta diventando globale ed endemico.

Cosa accomuna questi giovani? Scarsa qualità delle relazioni sociali (con i genitori, in particolare con la madre), bassa fiducia relazionale (verso familiari e insegnanti), vittimizzazione da cyberbullismo e bullismo, iperconnessione da social media, scarsa partecipazione alla pratica sportiva extrascolastica e insoddisfazione per il proprio corpo. “Questi fattori, inoltre alimentati dall’influenza pervasiva delle pressioni sociali a conformarsi a standard anche estetici irraggiungibili, erodono l’autostima favorendo un senso di inadeguatezza nelle interazioni sociali con i coetanei”, aggiunge Tintori. “Abbiamo, inoltre, constatato che coloro che già versano in uno stato di ritiro sociale presentano un uso piÃđ moderato dei social media: ciÃē apre all’ipotesi che, all’aumentare del tempo di isolamento fisico ci si disconnetta gradualmente anche dalle interazioni virtuali, ossia ci si diriga verso la rinuncia totale alla socialità”.

Il fenomeno, assimilabile a quello degli hikikomori del Giappone, potrebbe generare una vera e propria emergenza sociale: “Il nostro studio, oltre a fornire risultati utili alla comprensione della natura del problema, evidenzia l’urgenza di interventi educativi e formativi da rivolgere a genitori e docenti scolastici, nonchÃĐ di sostegno per i giovani, ovvero un supporto specifico verso gli adolescenti che versano nelle condizioni piÃđ critiche”, conclude il ricercatore.

Il gruppo di ricerca MUSA del Cnr-Irpps, tra i primi a indagare il fenomeno del ritiro sociale, prosegue ora le proprie attività avviando una vasta indagine di tipo longitudinale volta a rispondere agli interrogativi ancora aperti, e a chiarire maggiormente i fattori del processo che conduce all’auto-isolamento. L’ indagine, denominata “Mutamenti Interazionali e Benessere”, coinvolgerà per cinque anni migliaia di adolescenti tra studenti e studentesse delle scuole, permettendo di analizzare in dettaglio lo sviluppo comportamentale dei giovani nelle modalità di interazione e altri importanti aspetti relativi al benessere socio-psicologico.

Lo studio si ÃĻ avvalso della collaborazione di Gianni Corsetti dell’Istat. 

Consulta l’articolo completo Cerbara, L., Ciancimino, G., Corsetti, G. et al. Self-isolation of adolescents after Covid-19 pandemic between social withdrawal and Hikikomori risk in Italy. Sci Rep 15, 1995 (2025). https://doi.org/10.1038/s41598-024-84187-5

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Iperconnessione in adolescenza – audio abstract

Lo studio analizza i dati di due indagini trasversali rappresentative condotte tra gli adolescenti italiani nel 2019 e nel 2022, nell’ambito dell’Osservatorio tendenze giovanili. Lo studio esamina i cambiamenti nel tempo trascorso sullo schermo dei social media, identifica i principali predittori socio-demografici dell’iperconnessione ed esplora i suoi effetti sul benessere relazionale e psicologico dei giovani.

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MUTAMENTI INTERAZIONALI E BENESSERE

MIB-INDAGINE LONGITUDINALE MUTAMENTI INTERAZIONALI E BENESSERE

L’indagine MIB ÃĻ parte delle attività di ricerca dell’Osservatorio sulle Tendenze Giovanili, guidato dal gruppo di ricerca Mutamenti Sociali, Valutazione e Metodi (MUSA) del CNR-IRPPS. L’indagine ÃĻ di tipo longitudinale e ha lo scopo di studiare, monitorare e approfondire i mutamenti in corso nell’interazione umana in età adolescenziale. L’indagine, che avrà inizio a gennaio 2024 e ha una durata di 5 anni, prevede la conduzione di interviste da somministrarsi mediante un questionario elettronico semi-strutturato in modalità CAPI (Computer-assisted personal interviewing) a studenti e studentesse di scuole secondarie di secondo grado della Città metropolitana di Roma Capitale collocate in dissimili territori per caratteristiche socio-economiche e demografiche. L’approccio euristico, interdisciplinare, proprio della tradizione di ricerca del gruppo MUSA, prevede una complessa analisi dei mutamenti in atto identificando i nessi causali che intercorrono tra le dinamiche interazionali e i relativi riflessi sul benessere psicofisico e sociale adolescenziale. Nello specifico, oggetto di indagine sono fattori sia sociologici sia psicologici dell’interazione umana, allo scopo di comprendere i processi di sviluppo, ovvero i fattori condizionanti e condizionati, di opinioni, atteggiamenti e dell’agire orientato a scopi che possono sostenere, compromettere o comprimere le aspettative sociali. L’esito ÃĻ una lettura olistica e complessa dello stato dell’adolescenza, che pone particolare attenzione ai condizionamenti familiari e ambientali e alle patologie sociali e psicologiche endemiche ed emergenti.

Obiettivo generale dell’indagine. Analizzare atteggiamenti e comportamenti di studenti e studentesse di scuole pubbliche secondarie di primo grado ai fini dell’identificazione di fattori di tipo individuale e sociale ostativi alla diffusione del benessere adolescenziale con particolare attenzione ai mutamenti interazionali, ai condizionamenti sociali, alla devianza comportamentale online e offline, ai comportamenti a rischio e ai disagi psicologici.

Aree tematiche di indagine

L’indagine MIB riguarda quattro aree tematiche:

  • Sezione 1. Informazioni socio-anagrafiche relative ai rispondenti e alle famiglie di origine;
  • Sezione 2. Interazione sociale e benessere;
  • Sezione 3. Devianza e condizionamenti sociali;
  • Sezione 4. Valori e opinioni.

Per il loro studio viene somministrato a studenti e studentesse un questionario semi-strutturato in formato elettronico compilabile con i principali dispositivi informatici. La modalità di rilevazione dei dati ÃĻ di tipo anonimo e assistito (CAPI) e prevede la presenza di ricercatori e/o intervistatori del gruppo MUSA sul campo, ovvero in ogni aula al momento della rilevazione. Questo approccio, che accresce i tempi e i costi di rilevazione, ha l’importante pregio di garantire un’elevata affidabilità dei dati raccolti in quanto garantisce che il questionario venga compilato con certezza dalle unità di rilevazione selezionate, favorisce la piena comprensione delle domande e impedisce i condizionamenti diretti e indiretti esercitati sui rispondenti al momento della rilevazione per effetto dell’interazione tra pari e tra discenti e docenti.

Tintori A., Pompili M., Ciancimino G., Corsetti G., Cerbara L. (2023). The developmental process of suicidal ideation among adolescents: social and psychological impact from a nation-wide survey. Scientific Reports – NATURE, Rep 13, 20984 (2023). https://doi.org/10.1038/s41598-023-48201-6;

Tintori A. (2023). L’incerta adolescenza. Patologie sociali endemiche ed emergenti nell’era del virtuale post-pandemico. Le nuove frontiere della scuola, n. 62, La correttezza, Anno XX, novembre, La Medusa Editrice, pp. 69-75 [ISSN: 2281-9681]

Tintori A. (2023). Stereotipi di genere nei bambini, un effetto della socializzazione primaria. Scienza in rete;

Cerbara L., Ciancimino G., Corsetti G., Tintori A. (2023). The (un)equal effect of binary socialisation on adolescents’ exposure to pornography: girls’ empowerment and boys’ sexism from a new representative national survey. Societies 13, no. 6: 146;

Tintori A., Cerbara L, Ciancimino G. (2023). Agenda delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza. Roma: Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali. (IRPPS Working papers n. 136/2023, p. 85);

Tintori A., Cerbara L, Ciancimino G. (2023). Lo stato dell’adolescenza 2023. Indagine nazionale su atteggiamenti e comportamenti di studentesse e studenti di scuole pubbliche secondarie di secondo grado. Roma: Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali, (IRPPS Working papers n. 135/2023, p. 73;

Tintori A., Ciancimino G., Bombelli I., De Rocchi D., Cerbara C. (2023). Children’s Online Safety: Predictive Factors of Cyberbullying and Online Grooming Involvement. Societies; 13, 47.

Tintori A., Cerbara L, Ciancimino G., Parsi M.R. (2022). Lo stato dell’infanzia 2021. Indagine su atteggiamenti e comportamenti di alunni e alunne di scuole primarie di Roma. Roma: Consiglio Nazionale delle Ricerche ? Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali. (IRPPS Working papers n. 130/2022, p. 35)

Cerbara L., Ciancimino G., Tintori A. (2022). Are We Still a Sexist Society? Primary Socialisation and Adherence to Gender Roles in Childhood. International Journal of Environmental Research and Public Health; 19(6), 3408;

Tintori A., Ciancimino G., Palomba R., Clementi C., Cerbara L. (2021). The Impact of Socialisation on Children’s Prosocial Behaviour. A Study on Primary School Students. International Journal of Environmental Research and Public Health; 18(22):12017. https://doi.org/10.3390/ijerph182212017;

Tintori A (2021). La massa, gli adolescenti, il Covid-19 e gli adattamenti mediati, Le nuove frontiere della scuola, n. 56, La Mediazione, Anno XVIII, ottobre, La Medusa Editrice, pp. 84-91 [ISSN: 2281-9681].

Tintori A. (2021). Essenza e apparenza nel continuo mutare sociale. Le nuove frontiere della scuola, n. 55, La Rigenerazione. La Medusa Editrice, pp. 60-64 [ISSN: 2281-9681];

Tintori A., Ciancimino G., Vismara A., Cerbara L. (2021). Sports as education: Is this a stereotype too? A national research on the relationship between sports practice, bullying, racism and stereotypes among Italian students. Cogent Education, Taylor & Francis, 8:1, 1938385, DOI: https://doi.org/10.1080/2331186X.2021.1938385;

Tintori, A.; Ciancimino, G.; Giovanelli, G.; Cerbara, L. (2021) Bullying and Cyberbullying among Italian Adolescents: The Influence of Psychosocial Factors on Violent Behaviours.  J. Environ. Res. Public Health, 18(4), 1558; https://doi.org/10.3390/ijerph18041558;

Avveduto S., Tintori A. (2020). Il lungo cammino dell’equità di genere nella scienza. N. 25. Prisma Magazine;

Tintori A. (2019). La misura ideale del reale. Le distanze sociali, Le nuove frontiere della scuola, n. 51, La misura, anno XVI, novembre, pp. 81-86 [ISSN: 2281-9681];

Caruso M. G., Cerbara L. Tintori A. (2019). Stereotipi, bullismo e devianza a scuola. Identikit degli studenti italiani. Minorigiustizia, n. 2/2019, Milano, Franco Angeli [ISSN: 1121-2845; DOI:10.3280/MG2019-002010];

Cerbara L., Tintori A. (2019). L’immagine che vogliamo. Il web e gli stereotipi sui migranti. In: Uomini, donne e bambini, a cura di Ezio Alessio Gensini e Leonardo Santoli, Regione Toscana, Consiglio Regionale, p. 2017-2016 [ISBN: 978-88-85617-41-4];

Tintori A. (2018). L’illusione della competenza e l’inganno dell’opinione, Le nuove frontiere della scuola, n. 48, La competenza, anno XV, ottobre, pp. 11-16 [ISSN: 2281-9681];

Cerbara L., Tintori A. (2018). Bullismo, stereotipi, pregiudizi e comportamenti a rischio. Un confronto tra studenti italiani e stranieri di Latina. Osservatorio romano sulle migrazioni, Tredicesimo Rapporto, Centro Studi e Ricerche IDOS, IDOS Edizioni, p. 69-75 [ISBN: 9788864800264];

Cerbara L., Tintori A. (2018). La condizione giovanile nella città di Latina. Indagine GAP 2017. Roma: Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali (IRPPS Working papers107/2018) [ISSN: 2240-7332];

Tintori A. (2018). Devianza e disagio relazionale a scuola. Bullismo e cyberbullismo tra tradizione e modernità. In: Pugni chiusi. Bullismo: punti di vista, non-storie, impressioni, significati. Soluzioni? Un contributo a cambiare, per cambiare, a cura di Ezio Alessio Gensini e Leonardo Santoli, Regione Toscana, Consiglio Regionale, p. 69-73 [ISBN: 978-88-85617-11-7];

Cerbara L., Tintori A. (2017). Lungo l’asse dell’integrazione/esclusione. Il banco di scuola con-diviso tra studenti italiani e stranieri. In: Migrazioni e integrazioni nell’Italia di oggi, a cura di Corrado Bonifazi, Roma: CNR-IRPPS e-Publishing, p. 199-211 [ISBN: 978-88-98822-12-6 (online), 978-88-98822-10-2 (print), DOI 10.14600/978-88-98822-12-6];

Tintori A., Cerbara L. (2017). Lo sport di tutti. Valori e didattica dell’integrazione sociale. In: Pratica sportiva e lavoro sociale tra stato, mercato e comunità, Culture e Studi del Sociale(CuSSoc), vol. 2 (1), giugno, pp. 43-54 [ISSN: 2531-3975];

Tintori A., Cerbara L. (a cura di) (2016). Giovani alla prova. La condizione giovanile nella Città metropolitana di Roma Capitale. Aracne editrice [ISBN: 978-88-548-9278-1];

Brandi C., Cerbara L., Tintori A. (2016), Prospettive, aspettative e atteggiamenti degli studenti di seconda generazione della Città metropolitana di Roma. Osservatorio romano sulle migrazioni, Undicesimo Rapporto, Centro Studi e Ricerche IDOS, IDOS Edizioni, [ISBN: 9788864800523].

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Sport e disabilità

Sport e disabilità

Il mondo della disabilità ÃĻ al centro di un’evoluzione forse lenta e tardiva ma decisiva, tesa ad adattare i sistemi sociali e culturali alle persone portatrici di maggiori fragilità: in ossequio a un ineludibile principio di equità e nell’interesse dei soggetti direttamente coinvolti, ma anche per ragioni di vantaggio collettivo e generale. La disabilità, infatti, ÃĻ il paradigma di una società sempre piÃđ longeva e anziana, in cui morbilità, disagi e riduzioni dell’efficienza psico-fisica investono moltissime persone, ancor piÃđ considerando quelle addette alla cura. Ridurre le barriere fisiche e culturali, rendere accessibili i luoghi reali e virtuali, facilitare l’assistenza significa quindi costruire ambienti e condizioni di vita migliori per tutti, al di là dei diversi livelli di salute.

In tale percorso, lo sport ÃĻ riconosciuto come uno strumento potenziale straordinario: la pratica sportiva infatti, oltre a portare rilevanti benefici sul piano terapeutico e riabilitativo, imprime una forte spinta alla socializzazione. La notorietà acquisita da atleti e personaggi dello sport come Alex Zanardi, Bebe Vio o Giusy Versace, solo per citarne alcuni, rivela quanto le attività paralimpiche abbiano via via assunto una visibilità analoga a quella delle competizioni per normodotati, un tema ben evidenziato ne “Il Superdisabile. Analisi di uno stereotipo”, pubblicazione curata da Marco Ferrazzoli, Francesca Gorini e Francesco Pieri (edita da Lu:Ce con patrocinio di Cnr e, in seconda edizione, Rai per il sociale) che analizza la svolta in corso verso una maggiore inclusività.

Partendo da tale premessa, il presente progetto, finanziato da Procter & Gamble Italia, intende: verificare quanto la pratica sportiva sia effettivamente fruibile e fruita dai giovani portatori di disabilità, attraverso un’indagine qualitativa condotta assieme a famiglie, operatori, agenzie sociali e istituzioni; realizzare una ricerca che verifichi e illustri, con rigore scientifico unito a un taglio divulgativo e comunicativo, problematiche e criticità, divari di carattere sociale e territoriale, buone pratiche da valorizzare. Il progetto ambisce in tal senso a fungere da volano per sensibilizzare il mondo sportivo verso l’inclusione, pratica e didattica, di tutte le fisicità. Oggi non sempre le società e le strutture sono preparate e lo sport rischia di non cogliere un’opportunità, se non rivede il raggiungimento del risultato competitivo quale suo unico obiettivo. Lo sport deve sempre mettere al centro la diffusione della propria cultura e della pratica da parte delle persone con disabilità, non solo nella chiave agonistica legata alle discipline paralimpiche, ma valorizzandosi come agente catalizzatore dei processi d’inclusione e di relazione in associazioni, club, realtà territoriali, e scuole.

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Sport e inclusione femminile

7 marzo 2024 – h. 8.30

Sala Marconi- CNR Piazzale Aldo Moro 7 – Roma

Scarica il programma in pdf. 
Leggi la descrizione dell’evento sul portale CNR.

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Lo sviluppo di pensieri suicidi in adolescenza – Articolo del gruppo MUSA per Scientific Reports – Nature

Secondo uno studio del gruppo di ricerca MUSA (Mutamenti sociali, Valutazione e Metodi), i pensieri suicidi coinvolgono oggi circa la metà degli adolescenti italiani.

L’articolo The developmental process of suicidal ideation among adolescents: social and psychological impact from a nation-wide survey – appena pubblicato sulla rivista Scientific Reports di Nature – indaga il meccanismo che porta allo sviluppo di tali pensieri.


Dall’indagine curata da Antonio Tintori, Loredana Cerbara e Giulia Ciancimino, IRPPS, con Maurizio Pompili, UniSapienza, e Gianni Corsetti, ISTAT, i disagi psicologici che alimentano i pensieri suicidi non costituiscono l’origine del problema, rintracciata, invece, in particolari dinamiche di interazione sociale e in specifiche caratteristiche socio-demografiche.

L’intervista di Antonio Tintori per Rai Radio1

L’approccio epistemologico interdisciplinare adottato ha, inoltre, permesso di mostrare come fattori solitamente ritenuti influenti, come la tolleranza all’uso dell’alcol e delle sostanze psicotrope in generale, siano di fatto solo secondari nella spiegazione del fenomeno.  

Leggi il comunicato CNR e l’articolo The developmental process of suicidal ideation among adolescents: social and psychological impact from a nation-wide survey .

Ne hanno parlato:

La Repubblica

AdnKronos
InSalute News
PanoramaSanità
Radio beckwith evangelica

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EvaluAction

EvaluAction – ATTIVITA’ DI VALUTAZIONE DELLA STRATEGIA NAZIONALE PER RSC 2012-2020

L’IRPPS, in collaborazione con ROMA3, realizza una analisi valutativa dell’attività di monitoraggio realizzata dall’UNAR sui progetti finanziati tramite la Strategia italiana Rom, Sinti e Caminanti 2012-2020 su fondi PON Inclusione Il progetto si articola in 4 linee di attività:

Linea 1- risultato diretto della Strategia 2012-2020

rappresentato dall’avanzamento delle azioni già previste nel documento del 2012 e poi aggiornate negli anni

Linea 2- ricognizione delle risorse erogate e i livelli istituzionali coinvolti

rappresentate dagli impegni finanziari assunti dalle amministrazioni competenti;

Linea 3- outcome dell’intervento

rappresentato dal cambiamento sociale perseguito dall’intervento, cioÃĻ i processi di inclusione della comunità Rom, Sinta e Caminante e misurato attraverso studi di caso

Linea 4 - progettazione del sistema di valutazione e monitoraggio della Strategia Nazionale per l’inclusione, l’uguaglianza e la partecipazione di Rom e Sinti 2021-2030

 

 

 

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Adolescenti e pornografia – Uno studio del gruppo MUSA

Sempre piÃđ pornografia per fruitori sempre piÃđ giovani. È quanto emerge da uno studio appena pubblicato sulla rivista Societies, a cura di Loredana Cerbara, Giulia Ciancimino e Antonio Tintori, IRPPS, e Gianni Corsetti, ISTAT.
 
Oltre a mettere in luce l’aumento dell’uso della pornografia associato a una diminuzione dell’età dei suoi consumatori, la ricerca ha confermato i suoi riflessi sullo sviluppo dell’identità sociale e sessuale. Si tratta di impatti negativi sulle emozioni primarie, sull’autostima e sulla soddisfazione per il proprio corpo negli e nelle adolescenti. Ma lo studio rileva in particolare come l’esposizione precoce alla pornografia abbia effetti anche positivi, ma solo sulle ragazze.  
 
Nei ragazzi si produce infatti un rafforzamento degli stereotipi di genere nel contesto delle relazioni, l’adesione a ruoli di genere anche nell’ambito della sfera sessuale e un aumento della tolleranza verso comportamenti discriminatori, violenti e devianti. Diversamente, per le ragazze la pornografia rappresenta un’esperienza di emancipazione sessuale che, all’opposto dei maschi, supera i confini delle stereotipate gerarchizzazioni degli spazi sociali. Questa diversità ÃĻ il frutto, secondo gli autori e le autrici, della socializzazione “binaria” ancora oggi preponderante, che riproduce di generazione in generazione stereotipi di genere inducendo a una passiva adesione a predefiniti ruoli sociali maschili e femminili.
 
I risultati di questa ricerca suggeriscono l’importanza e l’urgenza di un’educazione sessuale che venga offerta possibilmente in ambiente scolastico e con la mediazione di professionisti. CiÃē, al fine di promuovere un approccio critico – e non solo passivo – in grado di superare il tabÃđ del sesso e di andare oltre la pornografia mainstream, eterosessuale e mascolinizzata, che fornisce un’immagine omologata e irrealistica di corpi, prestazioni sessuali e relazioni sociali.
 
Lo studio ÃĻ stato condotto con un approccio di ricerca psicosociale ed ÃĻ tratto dai risultati dell’indagine nazionale Lo stato dell’adolescenza 2023, che ha coinvolto 4288 giovani studenti delle scuole superiori lungo tutta la penisola.
 
A livello internazionale, molti studi hanno indagato gli effetti negativi dell’esposizione precoce alla pornografia, ma i risultati sono spesso controversi, per via dell’utilizzo di tecniche di ricerca diverse e carenze sia metodologiche sia teoriche.

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