La ricercatrice CNR-IRPPS, Angela Toffanin, ha contribuito alla voce Discriminazioni di genere per la XI Appendice dellâEnciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, edita Treccani.
Toffanin svolge le proprie ricerche nel nostro Istituto collaborando principalmente con il gruppo di ricerche Popolazione, Genere e Società (Poges).
La parte empirica dell’articolo discute alcune delle rappresentazioni di “donne in situazione di violenza” e “donne che accedono ai servizi” condivise da operatori e operatrici dei centri antiviolenza e delle case rifugio in Italia, raccolte in una ricerca qualitativa del 2019-20. Allo stesso tempo, l’articolo discute alcuni risultati quantitativi sulla formazione e sulle pratiche professionali delle avc sull’intervento con donne che incarnano vulnerabilità multiple.
L’articolo si interroga sulla dimensione relazionale che ÃĻ al centro del dibattito sull’intersezionalità e sulle sue potenzialità nelle attività di ricerca. L’obiettivo ÃĻ quello di contribuire al dibattito scientifico sull’intersezionalità come strumento teorico ed empirico, utile per evitare la riproduzione inconsapevole di disuguaglianze e privilegi durante le attività di ricerca e nelle pratiche professionali, attraverso un approccio riflessivo sulle categorie utilizzate e sulla propria posizione in uno specifico contesto sociale.
Ascolta lâaudio abstract dellâautrice.
ToffaninA. M. (2023). Intersectional Approach within Italian Antiviolence Centres. Challenges for Research and Policies. Fuori Luogo Journal of Sociology of Territory, Tourism, Technology, 16(3), 75-88. https://doi.org/10.6093/2723-9608/9511
Sono disponibili le registrazioni e le slides (pptx) del seminario La ricerca sociale e le graphic narratives. Approcci teorici e metodologici a partire da unâanalisi sulla violenza di genere, tenuto da Nicoletta Mandolini (Universidade do Minho), con la partecipazione di Chiara Gius (Università di Bologna), Tatiana Motterle (CNR-IRPPS) e la moderazione di Angela Toffanin (CNR-IRPPS).
Irpps,con ill progetto Viva, ha pubblicato i risultati dell’indagine nazionale sui centri per uomini autori di violenza (Cuav). Il progetto Viva rappresenta un tassello importante nel cambiamento socio-culturale necessario per combattere la violenza di genere.
Nel mese di settembre, il gruppo di ricerca coinvolto nel progetto VIVA (Valutazione e Analisi degli interventi di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne) ha partecipato a importanti occasioni di confronto con la comunità scientifica, in cui ha condiviso prospettive e risultati da cui partire per le prossime indagini qualitative su empowerment delle donne vittime di violenza e sui Centri per autori di violenza.
Due poster sono stati presentati allâEuropean Conference on Domestic Violence (ECDV) di Reykjavik.
Il primo – Networking to prevent and combat male violence against women a cura di Francesca Proia, Maria Dentale, Pietro Demurtas, Alice Mauri – riporta dati relativi allâanalisi del sistema antiviolenza italiano come un universo complesso e diversificato.
Fig. 1 Il poster Networking to prevent and combat male violence against women
Il secondo – Defining the effectiveness of perpetrator programs from a practice-based perspective a cura di Pietro Demurtas e Caterina Peroni – mostra alcuni dei risultati dellâindagine appena conclusa sui Centri per Uomini Autori di Violenza (CUAV).
Fig. 2 Il poster Defining the effectiveness of perpetrator programs from a practice-based perspective
Nellâambito della XVI Conferenza ESPAnet Italia, Beatrice Busi e Angela Toffanin hanno, inoltre, presentato un contributo sulla condizionalità nelle misure di empowerment economico, lavorativo e sociale nelle politiche antiviolenza.
Sono stati presentati Osservatorio sul fenomeno della violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica i risultati preliminari della seconda indagine sui Centri per uomini autori di violenza – condotta nell’ambito del progetto VIVA.
Lâattività di ricerca â scenario planning â riguarda la definizione di uno scenario sulla donazione del sangue in Italia al 2027. Gli obiettivi conoscitivi sono: identificazione di interventi di tipo organizzativo, comunicativo e normativo, finalizzati ad affermare la donazione del sangue come prassi sociale di ampia diffusione a livello nazionale; promozione del ruolo dellâAVIS come associazione di riferimento per la donazione del sangue in Italia. Lo scenario riguarderà i seguenti temi: sensibilizzazione della popolazione e di specifici gruppi di popolazione circa lâimportanza della donazione di sangue; rafforzamento della donazione periodica; promozione dellâuso di tecnologie innovative; fidelizzazione dei donatori; sostegno della flessibilità organizzativa del sistema/processo di donazione; sostegno della sostenibilità di medio-lungo termine dellâAVIS, e dellâefficacia e dellâefficienza dei suoi servizi; potenziamento del controllo clinico della popolazione ai fini della lotta alle malattie mediante il sistema di donazione AVIS; omogeneizzazione e rafforzamento delle procedure regionali AVIS. Lo studio sarà realizzato mediante la metodologia Policy Delphi del CNR-IRPPS.
Abstract:
Definire gli interventi di natura organizzativa, economica, normativa e di comunicazione atti ad affermare la donazione del sangue come prassi sociale in Italia al 2027 e promuovere il ruolo dellâAVIS come associazione di riferimento per la donazione del sangue in Italia
Il progetto di ricerca affronta il tema dellâintegrazione nelle giovani generazioni e della sua relazione con la pratica sportiva, inserendosi nel recente dibattito sul ruolo dello sport come mezzo di integrazione e di lotta allâesclusione sociale a livello europeo e nazionale e sulla necessità di avviare nel nostro paese interventi atti a favorire la convivenza fra i giovani cittadini italiani e stranieri. Lo studio si avvale di unâindagine condotta presso studenti e di insegnanti e tratta i temi della partecipazione alla pratica sportiva dei giovani e della condivisione dei valori fondanti lo sport fra gli studenti, oltre ad altri aspetti relativi alle relazioni fra pari in ambito scolastico ed extrascolastico. Nel corso dellâanno scolastico 2016-2017 lâindagine ÃĻ stata realizzata presso un campione di scuole secondarie di primo grado, mentre nellâanno scolastico 2017-2018 coinvolgerà  un campione di scuole secondarie di secondo grado. Il progetto si inserisce nellâambito dallâaccordo di programma per la promozione delle politiche di integrazione attraverso lo sport del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del CONI.
RAPPORTI COMPLETI DELLE INDAGINI 2016 E 2017
Accorinti M. Caruso M. G., Cerbara L., Menniti A., Misiti M., Tintori A. (2018). âNon conta se siamo stranieri, dobbiamo giocare tutti insieme.â, Roma: Consiglio Nazionale delle Ricerche â Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali. (IRPPS Working papers n. 106/2018)
Caruso M. G., Cerbara L., Menniti A., Misiti M., Tintori A. (2018). âSport e integrazione per gli adolescenti italiani. Indagine 2017â, Roma: Consiglio Nazionale delle Ricerche â Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali. (IRPPS Working papers n. 108/2018)
LâIRPPS, seguendo un filone di attività che ÃĻ iniziato nel 2013 in collaborazione con il Liceo Scientifico E. Majorana di Latina e lâAssociazione Banca del tempo TempoAmico, ha sottoscritto un accordo di collaborazione per portare la ricerca statistica e sociale tra le mura scolastiche. Gli studenti sono invitati a seguire veri e propri progetti di ricerca nellâambito dellâattività obbligatoria di Alternanza Scuola Lavoro e sul modello delle ricerche sociali basate su dati statistici e su metodologie di analisi qualitativa, per affrontare temi importanti, come quello dellâintegrazione, dello studio dei fenomeni di violenza e devianza tra i giovani o dellâimportanza e del ruolo del terzo settore come fornitore di sevizi essenziali alla collettività e alla convivenza civile. Al termine di ogni percorso si produce, anche in collaborazione con gli studenti, uno o piÃđ rapporti che danno conto sia dellâattività svolta, sia degli obiettivi raggiunti in termini formativi ma anche come strumenti diffusione della cultura scientifica e metodi didattici innovativi basati su forme laboratoriali e partecipate. Inoltre vengono organizzati eventi dimostrativi aperti sia al pubblico esterno, sia agli studenti che non hanno preso direttamente parte ai progetti.
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Partecipanti:
Loredana Cerbara, Stella Fioccola (Dirigente LS E. Majorana), Angela Percopo (Presidente TempoAmico).
La sotto-rappresentazione delle donne nel cinema appartiene al piÃđ ampio tema della parità di genere che coinvolge ambiti diversi: dal mercato del lavoro nel suo complesso, al mondo della ricerca scientifica a quello delle posizioni di top management nel settore privato, alla presenza nei CdA, alle differenze di salario. Ma si estende anche ad altri aspetti della vita sociale dallâaccesso ai finanziamenti, alla ripartizione dei carichi familiari, alla rappresentanza. Nel suo rapporto sul tema lâUnesco ricorda fra lâaltro che la creatività non ÃĻ di genere neutro e che le disuguaglianze nel settore creativo rispecchiano le barriere strutturali presenti in altri settori economici e nella società in generale.
Nel settore audiovisivo le disuguaglianze sono evidenti come già messo in evidenza da alcune ricerche pilota come quella condotta nellâambito dellâEuropean Womenâs Audiovisual Network (EWA) :
â Lâ88% dei film a finanziamento pubblico italiano sono diretti da uomini. Solo nel 12% dei casi si registra una regia femminile. â Il 79% dei film prodotti dalla Rai ÃĻ stato diretto da uomini. Sono quindi solo il 21% i film prodotti dalla Rai con una regista . â Il 90.8% dei film che arrivano alle sale cinematografiche ÃĻ diretto da uomini. Meno del 10% (9,2%) sono i film diretti da donne che arrivano nelle sale cinematografiche
FinchÃĐ lâindustria cinematografica continuerà a offrire narrazioni e rappresentazioni del mondo da un punto di vista essenzialmente maschile, resteremo una società maschilista e patriarcale. LâItalia ÃĻ al 127 posto (su 144) per quanto riguarda la parità di trattamento economico nel mondo del lavoro, secondo il Global Gender Gap report 2016.
Il progetto DEA si affianca alla ricerca del network EWA che ha già prodotto dati importanti sullâItalia; nel corso del progetto saranno sviluppati percorsi ancora poco esplorati :
â Analisi dei dati raccolti dalle associazioni professionali
* database delle professioniste/i nel mondo dellâaudiovisivo
â Interviste sulle storie di vita di donne e uomini del cinema e del documentario
* Quali fattori ostacolano lâaccesso e lâaffermazione dei talenti femminili?
â Raccomandazioni ai policy makers
* Come dare una chance alla determinazione e alla qualità delle donne
Le figure professionali e i generi selezionati per lo studio sono:
* Regia
* Aiuto regia
* Sceneggiatura
* Adattamento
* Produzione (indipendenti)
âĒ Generi
* Cinema narrativo
* Documentario
* Animazione
Comitato scientifico:
Un Comitato scientifico con funzioni di consulenza, expertise, supporto scientifico, impostazione e partecipazione alla diffusione dei risultati conseguiti nelle attività di ricerca.
Il comitato ÃĻ composto da:
Maura Misiti IRPPS/CNR;
Adele Menniti IRPPS/CNR;
Mariangela Barbanente, DOC/IT;
Stefania Casini, Vice Presidente di DOC/IT;
Ilaria A. Depascalis, Università Roma 3;
Jole Giannattanasio, Direzione generale Cinema- MIBACT;
Massimo Guastini, communication consultant â copywriter & partner @ cOOkies adv;
Andrea Marzulli, SIAE;
Veronica Pravadelli, Università Roma 3.
Principali prodotti attesi:
3 report di ricerca 1 policy brief contenente le raccomandazioni Produzione di materiale audiovisivo relativo alle tematiche del progetto Incontri con policy e decision maker